L'orrore vero. Boys don't cry e la storia di Brandon Teena
Boys Don't Cry è un film del 1999 sceneggiato e diretto da Kimberly Peirce e ispirato alla storia vera di Brandon Teena, un ragazzo transgender nato Teena Brandon, interpretato da una strepitosa Hilary Swank vincitrice dell’Oscar per la migliore attrice protagonista. Il titolo del film si riferisce al brano omonimo dei Cure, che fa anche parte della colonna sonora.
La pellicola racconta la storia di Brandon, che ebbe la sfortuna di incontrare due criminali retrogradi e razzisti. Qui un breve articolo in italiano; ma la vicenda è stata approfondita soprattutto nel documentario del 1998 The Brandon Teena story, reperibile in inglese su YouTube, e in approfondimenti successivi. L'aspetto più sconcertante della storia è la superficialità con cui la denuncia del ragazzo fu trattata dalla polizia, schifata dall'orientamento sessuale di Brandon ma molto meno dalla violenza che aveva subito, spianando ulteriormente la strada all'epilogo successivo.
La Peirce ci mise anni per trovare un’attrice adatta e disponibile a interpretare il ruolo di Brandon, per il quale aveva inizialmente pensato a un ragazzo transgender. La Swank si è preparata intensamente, a iniziare dal colloquio iniziale con la regista, durante il quale mentì proprio come avrebbe fatto Brandon. La Swank continuò a vestirsi da uomo, a comprimere il seno, a mettere i calzini nel “pacco” e ad approcciare ragazze per un mese, tanto che i vicini credevano che fosse suo fratello. E il tutto per una paga da fame: circa tremila dollari.
In seguito al discorso della Swank agli Oscar, nel quale l'attrice ricordava Brandon, la madre del ragazzo, JoAnn, manifestò aperta irritazione e continuò a riferirsi al figlio in termini femminili, negando la sua volontà di cambiare sesso ma parlando solo di travestitismo dovuto alle violenze sessuali che Teena aveva subito da piccola. Brandon venne infatti sepolto come Teena, aggiungendo alla sua tragica storia un affronto ulteriore.
Curiosità *spoiler*: la scena dello stupro, che a me sembra già terrificante e insopportabile, in origine doveva essere molto più lunga.
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