Una donna fantastica di Sebastian Lelio

L’Oscar al miglior film straniero 2018, come già era accaduto per lo stupendo Il segreto dei suoi occhi, viene ancora dal Cile, stavolta per Una donna fantastica di Sebastián Lelio, che dirige e co-sceneggia.


Dopo la morte del compagno Orlando, Marina (la meravigliosa Daniela Vega), aspirante cantante transessuale in fase di transizione giuridica, deve affrontare il disprezzo della famiglia di lui, che non la vuole neppure al funerale.


L'ufficiale che indaga sulle circostanze della morte di Orlando si ostina a chiamarla Daniel, la ex moglie del defunto la definisce "perversione e chimera", il figlio di lui la aggredisce e la umilia al punto che nel primo dialogo Marina arriva a dovergli ricordare "sono come te": sono un essere umano; ma la violenza più subdola è forse quella dell'ispettrice che la costringe a spogliarsi per farsi visitare, facendo cadere l'occhio sulle sue nudità.


Quella del regista cileno è una pellicola intensa e drammatica, ma il finale è colmo di speranza. Daniela Vega è eccezionale e la sua Marina subisce cose terribili, ma alla fine riesce a reagire. Apprezzabili anche le scelte registiche, la fotografia, le location e la colonna sonora.

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