Pietre miliari dell'horror estremo: Re-Animator

Lo studente di medicina Herbert West (Jeffrey Combs) arriva alla Miskatonic University per proseguire gli studi in seguito alla morte del suo mentore svizzero. Il suo compagno di stanza, Dan Cain (Bruce Abbott), scopre di avere a che fare con un folle che ha ideato un siero per resuscitare i morti, con esperimenti che richiederanno ulteriori esperimenti a effetto domino: la catastrofe è assicurata.

Reanimator (1985) è un allucinante gioiello fanta-horror lovecraftiano (liberamente tratto da Herbert West rianimatore) co-sceneggiato e diretto da Stuart Gordon in soli 18 giorni e prodotto da Brian Yuzna. Un tripudio di gore (quasi 25 galloni di sangue finto, pari a poco meno di 100 litri) con scene irresistibilmente comiche ed effetti speciali estremamente curati per un B-movie: per rendere più verosimili i corpi, Gordon e lo staff tecnico (nella crew degli effetti speciali da segnalare in particolare il lavoro di John Buechler e John Naulin) hanno lavorato su manuali di anatomopatologia e fatto sopralluoghi in obitorio.

Nel finale, la giovanissima Barbara Crampton (che interpreta Megan Halsey, la fidanzata di Cain) subisce molestie sessuali da... una testa: quella del chirurgo Carl Hill (David Gale), borioso in vita e spietato da non-morto; ma il medico zombie telepatico sembra non essersi mai divertito così tanto. La moglie di Gale invece si divertirà meno, tanto da restarne sconvolta (chiederà anche il divorzio). 

Nonostante si tratti di una pietra miliare dell'horror, non sono mancate le critiche: non solo per lo splatter eccessivo ma anche per un'accusa di sostanziale plagio in quanto la musica di Richard Band richiama palesemente quella di Bernard Herrmann in Psycho, e il tema musicale viene anche utilizzato in modo simile.

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