L'occhio del gatto di Lewis Teague secondo Robin Wood
Per festeggiare l'arrivo della #spookyseason pubblico un piccolo estratto, da me tradotto, da un lungo speciale di Robin Wood pubblicato su CineAction! numero 2 (autunno 1985) dal titolo "CAT AND DOG. Lewis Teague’s Stephen King Movies". Che ne pensate? Io trovo che sia un punto di vista molto originale.
"Il cinema hollywoodiano offre una lunga lista di esempi dell'associazione gatto/donna. (...) L'occhio del gatto gioca su questo aspetto e anche sull'opposizione gatto/cane, aprendo con un legame abbastanza esplicito con Cujo: il gatto viene inseguito tra i vicoli e i rifiuti di una baraccopoli urbana da un San Bernardo apparentemente rabbioso. Se Cujo era la mascolinità impazzita, il gatto rappresenta il punto di vista femminile, una presenza femminile anche in quelle sezioni del film in cui le donne sono assenti.
La prima storia, Quitters Inc., riguarda la subordinazione e la vittimizzazione delle donne all'interno del matrimonio: la "cura" dell'uomo per il fumo è la minaccia dell'organizzazione di infliggere tormenti sadici alla moglie ogni volta che viene scoperto. Qui il gatto e la moglie sono direttamente messi in parallelo, ciascuno a sua volta sottoposto a tortura con scosse elettriche sotto lo sguardo del marito, il gatto come dimostrazione della punizione, la moglie come punizione stessa.
Il secondo segmento, Il cornicione, è ancora una volta incentrato sulla mostruosità della mascolinità: i due maschi eterosessuali, marito e amante, si umiliano e si tormentano a vicenda, vendicandosi reciprocamente. L'energia della storia deriva, ancora una volta, dall'ansia che sottende la possessività sessuale maschile. La donna (...) è assente dalla maggior parte della storia, ma la presenza del gatto come testimone conferisce una prospettiva che manca all'originale, una visione femminile del comportamento maschile.
Nell'ultima storia il gatto diventa il protagonista. Drew Barrymore viene assalita ogni notte da un piccolo troll maligno che si nasconde tra le pareti della sua cameretta. Come Cujo, il troll è vagamente associato alle tensioni familiari: il padre si schiera di nascosto con la figlia contro la madre. (...). Il gatto, vittima dei maschi in tutte le storie precedenti, prende qui l'iniziativa, difendendo la bambina e infine uccidendo il troll; bambina e gatto finiscono per unirsi (...).
(...) in generale sembra possibile sostenere che il gatto rappresenti il lato attivo della donna, le energie che la società ha tradizionalmente associato alla mascolinità e che di conseguenza ha cercato di reprimere nelle donne per costruirle come sottomesse e dipendenti (...)."
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