Registi in pillole: tre film per conoscere Russ Meyer

Russ Meyer è stato un innovatore della tecnica cinematografica. Ha praticamente inventato il montaggio in stile videoclip, ha creato un nuovo modo di inquadrare e come altri colleghi ha curato spesso personalmente la fotografia e la produzione dei suoi film, a basso costo e girati in pochi giorni o settimane. Ha inoltre consacrato definitivamente il ruolo della donna come prosperosa (e spesso pericolosa) icona del sesso, esponendosi a critiche e denunce.



Dopo l'uscita di Gola Profonda nel 1972, con lo sdoganamento della pornografia, il pubblico tradizionalmente interessato al cinema di Meyer esigeva scene esplicite. Ma il regista è rimasto fedele alla propria onesta filosofia ("Io faccio solo film di tette”), senza mai andare oltre il genere soft core: era kinky e ossessionato dalle maggiorate, ma senza essere porno, un po' come Tinto Brass in Italia ma più divertente.


Meyer è ammirato da registi come John Waters e, ovviamente, Quentin Tarantino.


Tre film per conoscerlo:


Lorna (1964)

Un dramma rurale in bianco e nero ispirato ai racconti ambientati negli Stati Uniti del Sud. Lorna è una donna bella e sensuale sposata con un ragazzo gentile ma freddo. Quando un criminale evaso dal carcere la aggredisce, Lorna scopre l’appagamento sessuale e se ne innamora. Finirà ovviamente in tragedia. Meyer per questo film affermò di essersi ispirato al neorealismo e in particolare a Riso amaro.


Lorna


Faster, Pussycat, Kill! Kill! (1965)

Tre ballerine di go-go dance viaggiano nel deserto quando incontrano una coppia: da lì il primo omicidio, per poi avventurarsi a casa di un vecchio paralitico con l’intento di derubarlo e dare inizio a un’altra serie di morti. Il film fu un flop ma venne successivamente riconosciuto come pietra miliare del genere exploitation e omaggiato numerose volte da registi, fumettisti, musicisti. Resta in particolare nell’immaginario collettivo l’iconico personaggio di Varla, interpretata da Tura Satana.


Faster, Pussycat, Kill! Kill! 


Vixen (1968)

Il più grande successo commerciale di Meyer, che con la storia della ninfomane Vixen che seduce uomini, donne e addirittura il fratello, inaugura un nuovo filone caratterizzato da immagini pop e un montaggio in stile cartoonesco. La pellicola venne pesantemente censurata e Meyer affrontò numerosi processi.


Vixen

Qui trovi il mio videocommento: 




Grazie e alla prossima!

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