La città verrà distrutta all'alba (The Crazies)

La città verrà distrutta all’alba (il titolo originale è molto più semplicemente The Crazies) del 1973 è uno dei film di George Romero meno conosciuti e non è neanche particolarmente apprezzato da pubblico e critica. Ma se mi seguite per un paio di minuti vi spiego perché dovreste guardarlo.

A Evans City, un piccolo centro della Pennsylvania, un uomo impazzisce e dà fuoco a casa sua con dentro moglie e figli. Da quel momento inizia una vera e propria epidemia di follia da parte dei cittadini. David, il capo dei vigili del fuoco, Judy la fidanzata infermiera e Clank, un altro pompiere, cercano di sfuggire ai militari che sono arrivati in città per metterla in quarantena.

Veniamo così a scoprire che l’epidemia è stata causata da un incidente con un’arma batteriologica che ha contaminato l’acquedotto. Nel frattempo gli abitanti sono nel panico e i militari reprimono nel sangue ogni tentativo di fuga, per insabbiare la verità. L’esercito ha anche preparato un piano B, con un’arma nucleare pronta a essere sganciata sulla cittadina in caso di necessità.

Non voglio raccontarvi la fine del film, che è decisamente amara e senza speranza, un po’ come quella di La notte dei morti viventi, dove alcuni cittadini sani cercavano di difendersi dai mostri e poi paradossalmente erano le forze dell’ordine a uccidere l’unico eroico sopravvissuto. Si tratta anche in questo caso di una pellicola estremamente politica e allegorica: David e Clank sono infatti stati in Vietnam.

Romero rielaborò la stesura iniziale, ideata da Paul McCollough, che aveva incentrato maggiormente la trama sull’azione dei militari. Alcuni elementi del soggetto hanno qualche analogia con Andromeda, il romanzo di Michael Crichton portato al cinema poco prima di The Crazies da Robert Wise.

Romero ha comunque fatto un lavoro non da poco, considerando che aveva a disposizione un budget di appena 270 mila dollari. Per risparmiare, a fare le comparse sono stati chiamati i veri cittadini di Evans City e per l’incendio iniziale è stata sfruttata un’esercitazione che era in programma. 

Questa pellicola ispirerà notevolmente alcuni lavori di David Cronenberg (Il demone sotto la pelle, Rabid), il nostrano Incubo sulla città contaminata di Umberto Lenzi e molti altri film successivi. Quindi, per quanto non sia riuscita benissimo e non sia un capolavoro, trovo che sia un titolo importante.

Non mancano le scene bizzarre, drammatiche, impreviste o raccapriccianti: tra queste spiccano la vecchina che infilza il militare con un ferro da calza, il padre che violenta la figlia e il finale tragico.

Volendo racchiudere il film in una frase, cito una perfetta sintesi di uno dei critici di Rotten Tomatoes, Anton Bitel che recita: “Mettendo il “gore” nell’allegoria, il film di Romero mostra la follia della guerra del Vietnam in tutto il suo contagio virale.” Qui alcune curiosità (in inglese).

E qui il mio videocommento:




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