Requiem for a dream, o il valzer delle dipendenze


Requiem for a Dream è un film del 2000 diretto da Darren Aronofsky e tratto dal romanzo Requiem per un sogno di Hubert Selby Jr. del 1978.

"La viola la mattina, la blu a mezzogiorno, l'arancione la sera, questi sono i miei tre pasti, brutto mostro! La verde prima di dormire... Questo è tutto! Uno, due, tre, quattro."

La pellicola è in sé abbastanza didascalica nel raccontare in modo estremamente realistico la mentalità di chi soffre di una dipendenza e come quest'ultima sia legata, o modifichi, le relazioni. Il comportamento dei medici nella parte finale è invece improbabile dal punto di vista etico, ma il messaggio è che, se non ti togli dalla merda da solo, dovrai fare attenzione agli squali, perché difficilmente troverai dei buoni samaritani a salvarti. 

Alla fine della pellicola tutti i protagonisti assumono la posizione fetale mentre pensano ai loro sogni, ed è una delle scene più "forti" di un film che pure abbonda di dettagli dal grande impatto visivo ed emotivo.

Dolore, frustrazione, umiliazione, amputazione. Una totale mancanza di speranza. Si è detto molto su questo film di Aronofsky, a partire dagli evidenti omaggi a Perfect blue e dall'ottima prova attoriale di un cast capace di far immedesimare e soffrire lo spettatore: Ellen Burstyn eccezionale (meritatamente candidata all'Oscar), Jared Leto e Jennifer Connelly bravissimi, ma la vera sorpresa è Marlon Wayans: siamo abituati a vederlo recitare in film demenziali, ma qui si capisce quanto sia talentuoso.

La colonna sonora di Clint Mansell, le scelte registiche (con ampio uso di tecniche che amplificano il senso di angoscia, disperazione, frenesia e paranoia) e di montaggio, la fotografia di Matthew Libatique contribuiscono a rendere il film, che già parte da una storia atroce, ancora più claustrofobico, cupo e privo di qualsivoglia elemento positivo. 

Curiosità: il regista chiese agli attori di non fare sesso e di non assumere zucchero per un mese prima delle riprese, per rendere più credibili gli effetti dell'astinenza.  


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