La frusta e il corpo - ode a un film "minore" di Mario Bava
Oggi parliamo di un film minore di Mario Bava: La frusta e il corpo, del 1963, che si può riassumere con: vieni qui che ti do due colpi... di frusta. Sensuale e vagamente necrofilo come molte pellicole del genere, la sceneggiatura è stata curata in particolare da Ernesto Gastaldi, mentre la fotografia è accreditata a Ubaldo Terzano ma potrebbe essere dello stesso Bava come spesso accadeva per le pellicole dirette da lui.
Gli interpreti principali sono Christopher Lee e Daliah Lavi. La trama è molto semplice: il sadico barone Kurt, ritenuto il responsabile della morte di una ragazza, muore in circostanze misteriose. Suo cognata Nevenka, moglie del fratello di Kurt, Cristiano, che era legata al defunto amante da un legame sadomasochista di profonda sottomissione, inizia a vedere il fantasma di Kurt e nello stesso tempo al castello accadono nuovi omicidi.
Nevenka sospetta dunque che Kurt non sia davvero morto, anche perché lo spettro continua a tormentarla e la frusta (con dovizia di particolari per i gusti dell’epoca, per la gioia della censura). Si scoprirà poi che la responsabile degli omicidi è proprio lei.
Si tratta di un film minore nella sterminata produzione di Bava che ci ha regalato senza dubbio pellicole ben più importanti, inoltre questo titolo come altri del regista fu un flop al botteghino e lo stesso Gastaldi si disse deluso perché aveva inteso creare una storia maggiormente attenta ai risvolti psicanalitici che non un gotico barocco.
Dal mio punto di vista si tratta di uno degli esempi visivamente migliori della produzione di Bava: per la regia, la fotografia, il Technicolor, la selezione e la cura dei dettagli e di ogni singola inquadratura, l’indugiare sulle espressioni dei protagonisti, il castello.
Da vedere anche per il fascino e il talento dei protagonisti: un Christopher Lee raramente così inquietante e sexy e una Daliah Lavi che, nello stesso anno de Il demonio di Brunello Rondi, si conferma oltre che donna di straordinaria bellezza anche un talento più unico che raro. Per tutti questi motivi, mi sento di consigliarvelo. Qui trovate il mio videocommento.
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