La morte ti fa bella. Oltre la commedia nera

La morte ti fa bella (1992), di Robert Zemeckis. Oltre la commedia nera, dove il grottesco diventa funebre.

Il film, interpretato dai premi Oscar Meryl Streep e Goldie Hawn e da Bruce Willis e Isabella Rossellini, ebbe critiche contrastanti, anche nettamente sfavorevoli da parte di alcuni famosi critici, ma un buon un successo di pubblico: se negli Stati Uniti riuscì a coprire il consistente budget di 55 milioni di dollari, gli incassi mondiali ammontarono a quasi tre volte tanto.

Vediamo brevemente la trama.

Nel 1978, l’aspirante scrittrice Helen (Goldie Hawn) presenta al suo fidanzato Ernest (il fantastico Bruce Willis, che sostituisce Kevin Kline) una ex-compagna di classe, Madeline (Meryl Streep), attrice mediocre e donna ambiziosa. 

Un po’ perché è perfida e le piace scippare i fidanzati a Helen, un po’ perché Ernest è un chirurgo plastico e lei a 36 anni già impazzisce per le rughe, Madeline soffia Ernest a Helen e lo sposa. 

Helen entra in depressione, diventa obesa e sviluppa una vera e propria ossessione nei confronti di Madeline. Poi, ricoverata in una clinica psichiatrica, ha una specie di illuminazione. 

Anni dopo, Ernest è ormai un alcolizzato che si riduce a truccare i cadaveri dei vip mentre Madeline è una patetica cinquantenne che cerca invano di fermare il tempo che lascia tracce sempre più evidenti sul suo corpo. 

A un party per la presentazione del libro di Helen, Madeline si stupisce di trovarla bellissima e in perfetta forma. Capendo che Ernest ne è rimasto piacevolmente colpito, e scaricata dal suo giovane amante, Madeline decide di recarsi presso un indirizzo suggeritole dal bizzarro direttore del suo centro estetico. 

La donna conosce qui una bellissima ed enigmatica giovane (interpretata da Isabella Rossellini) che le parla di un elisir che fa ringiovanire e regala l’immortalità. Nonostante il prezzo proibitivo, dopo aver provato l’elisir Madeline si convince a comprarlo e ringiovanisce immediatamente. 

Intanto Helen organizza con Ernest l’uccisione di Madeline, ma le cose non vanno come previsto: Madeline infatti muore, ma continua a vivere e uccide Helen, ma anche la rivale ha in corpo lo stesso elisir... 

Una serie di scene memorabili, dalla testa girata di Meryl Streep al buco in pancia di Goldie Hawn, e Bruce Willis che vernicia i cadaveri. E la sceneggiatura di Martin Donovan e David Koepp è tempestata di battute altrettanto memorabili, con Isabella Rossellini inquietante dea che in un discorso folle (o illuminato?) parla dell’ingiustizia del tempo che passa: “Legge della natura un cazzo!”

La patetica e folle ricerca dell’immortalità e dell’eterna giovinezza è palesata qui, non c’è nulla di metaforico: ma non per questo i morti viventi dello star system (da James Dean a Elvis Presley, da Jim Morrison a Andy Warhol) fanno meno ridere.

Gli effetti speciali, che Meryl Streep non gradì molto, valsero alla pellicola l'Oscar dedicato nel 1993. Agli effetti animatronici e protesici si affiancano dei pionieristici effetti digitali*.

Curiosità: in una famosa scena si vede un nudo di spalle di Isabella Rossellini: non è lei ma l’esordiente Catherine Bell. In una particina troviamo anche la Michelle Johnson che aveva interpretato una donna davvero fatale in un episodio della terza stagione de I racconti della cripta, serie prodotta dallo stesso Zemeckis.

*A Torino c'è anche il calco in gesso del volto di Meryl Streep realizzato da Alec Gillis.

Qui trovate il mio videocommento!




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