Venerdì colonne sonore e non solo. Dirty Dancing
Oggi niente horror truculenti o film minori ma un successo planetario: Dirty Dancing, la prima colonna sonora che mi sono fatta regalare in musicassetta, quando lo guardavo esattamente come guardavo Nightmare. Nulla di cui vergognarsi: scopriamo perché.
Non un capolavoro, ma un grande inaspettato successo degli anni Ottanta, criticato e parodiato. Io l'ho sempre considerato un film di fantascienza per quanto riguarda un amore impossibile, ma anche come un film abbastanza coraggioso, che parla tra l'altro di impegno civile (Jennifer Grey/Baby vorrebbe entrare nei Peace Corps), di aborto (la toccante vicenda di Penny, interpretata dalla bravissima Cynthia Rhodes) e di pregiudizio (l’atteggiamento di Jerry Orbach/Dr Houseman nei confronti del Johnny Castle di Patrick Swayze): aspetti non da poco, in un film accusato di essere "superficiale", e lo amo anche per questo.
Il film fu sceneggiato da Eleanor Bergstein, che prese spunto dalla sua adolescenza. Fu girato in un mese e mezzo in periodo autunnale per risparmiare: il budget era modesto, di circa 5 milioni di dollari; nonostante le anteprime non esaltanti, ne guadagnò oltre 200 e fu a quanto pare il primo film a vendere oltre un milione di copie in home video.
I protagonisti avevano entrambi 10 anni più dei personaggi che interpretavano, e gran parte delle scene in cui Baby impara a ballare sono improvvisate, frutto della reale esasperazione di Swayze (un grande ballerino che aveva imparato a danzare con la madre, insegnante e coreografa) e dell'emotività della Grey, che non andavano d'accordo pur avendo già lavorato insieme in Alba rossa.
E qui arriviamo alla cosiddetta "maledizione di Dirty Dancing": nonostante il successo, la casa di produzione fallì poco dopo e Max Cantor/Robbie è morto per overdose pochi anni dopo: era anche giornalista e a quanto pare divenne tossicodipendente proprio durante le sue inchieste sulla droga. Anche il regista Emile Ardolino è morto di Aids pochi anni dopo il film.
Jerry Orbach è morto di tumore a 69 anni, Jack Weston (Max Kellerman) di linfoma a 71 e, come sappiamo, anche Patrick Swayze è morto di tumore a soli 57 anni. Jennifer Grey non ebbe più ruoli importanti, complice anche l’intervento di chirurgia estetica a quel naso poco canonico che la rendeva in qualche modo speciale, e ha affrontato qualche anno fa un cancro alla tiroide.
Che dire? Il film è passato alla storia per la colonna sonora, con il brano (I’ve had) The time of my life cantato da Bill Medley e Jennifer Warnes che ha vinto l’Oscar, pezzi straordinari come Be my baby delle Ronettes e il brano strappalacrime She’s like the wind cantato dallo stesso Swayze… Insomma ce n’è per tutti gli appassionati di ballo e di storie romantiche e travagliate a lieto fine.
Sicuramente una pietra miliare del cinema anni Ottanta, da rivalutare per quello che è: un film che non ha la pretesa di essere profondo né espressione di cinema autoriale, ma che contiene in sé sufficienti germi di tematiche non banali. Da guardare e amare senza vergogna!
Qui il mio videocommento
L'ho visto, quante informazioni! Grazie
RispondiEliminaMa grazie a te! Sono contenta che ti sia piaciuto il mio omaggio :)
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