Conversazioni di cinema. Joker di Todd Phillips. Con Marco Di Napoli
Va bene allora, Joker tra l'altro è stato uno degli ultimi film che ho avuto la fortuna di vedere al cinema! Che dire, è un film secondo me bellissimo. A parte la regia davvero spettacolare, si è detto da più parti che se non fosse per l'interpretazione di Joaquin Phoenix in realtà non sarebbe questo grande film... Io invece lo reputo davvero grandioso e non solo appunto per l'interpretazione di un Phoenix spettacolare. Del resto lui è sempre stato un grandissimo interprete fin dai suoi ruoli minori, l'ho ammirato tantissimo anche nei film meno conosciuti: mi ricordo la sua parte in Da morire di Van Sant e poi chiaramente nella parte da grande bastardo nel Gladiatore che tutti ci ricordiamo, e poi ha interpretato talmente tanti film, per arrivare ai più recenti. Phoenix ha interpretato davvero dei personaggi pazzeschi, chi più ne ha più ne metta.
Beh dicevo secondo me a parte la sua interpretazione davvero spettacolare è un film registicamente pazzesco e che ci racconta la storia di questo di questo personaggio che si inabissa sempre di più nella sua follia; e in questo viene decisamente aiutato da una società che non solo non lo supporta, ma affossa ogni suo tentativo di riuscire a integrarsi. Da questa società viene fatto a pezzi lavorativamente e gli viene tolta l'assistenza psichiatrica, viene continuamente bullizzato e assalito. Arthur è una persona straordinariamente sensibile che si trova a sopportare una serie di disgrazie e tragedie che non possono che portare all'epilogo che vediamo nel film. Insomma è proprio una discesa agli inferi.
Come sempre accade ho letto le recensioni solo dopo aver visto il film perché non volevo arrivare al cinema con qualche pregiudizio o con qualche idea preconfezionata, e sono rimasta davvero stupita nel leggere certi commenti che vertevano sul messaggio diseducativo del film e sul fatto che il film fa vedere il Joker come un eroe capace di attirare attorno a sé una serie di delinquenti.
Insomma veniva fatto notare che sembra quasi un voler mettere in positivo un personaggio che invece dovrebbe essere totalmente negativo e cattivo.
Sono sempre stata abbastanza sensibile al tema del film che dovrebbe anche insegnarci qualcosa moralmente, del film che dovrebbe darci qualche messaggio morale. Ecco io nel film ho voluto vedere la società che mette i margini l'individuo Arthur Fleck. Questo ci ho visto come messaggio. Non ci ho visto invece il messaggio negativo che viene dopo è che in realtà abbastanza conseguente a ciò che accade prima. Il messaggio che ci ho visto è stato proprio quello di: facciamo attenzione, prendiamo a cuore i problemi degli altri, non isoliamo gli individui fragili deboli e privi di risorse sia psicologiche che economiche, nel caso di Arthur Fleck; prendiamocene cura, non sottovalutiamo i messaggi che che ci arrivano; il mondo del lavoro è difficile per le persone che non hanno dietro una famiglia, un sostegno, una situazione serena; non sono facili le relazioni anche quando si hanno dei disturbi psichiatrici e l'assistenza sanitaria ci molla a zero perché ci sono i tagli. Ecco se c'è un messaggio in questo film io mi sono soffermata su questo, non su quello eventualmente negativo e diseducativo.
Ovviamente per quanto riguarda la figura della famiglia Wayne che viene descritta in modo negativo qui si immagina un mondo alternativo della storia di Batman che tutti conosciamo e quindi sinceramente non mi sono soffermata tanto sullo scandalo di voler dare il titolo Joker a questo film. Chiaramente il Joker è un simbolo, qui si dà un'interpretazione di una possibile genesi di questo personaggio; è un'interpretazione possibile, quindi io non l'ho visto come un insulto alla storia che tutti conosciamo di Batman. Vero anche come ho letto da più parti che la pellicola potrebbe benissimo intitolarsi Arthur, perché e la storia di questo individuo che pian piano, per tutta una serie di fatti che si susseguono, si inabissa sempre di più nella sua follia fino addirittura a diventare il connettore di tutta una certa delinquenza che inizia a vedere in lui, che era sempre stato un perdente e un reietto, un leader e un punto di riferimento. E sono anche numerosissime le citazioni cinematografiche nel film Joker, è stato scritto da più parti che sicuramente ci sono delle ispirazioni chiaramente al personaggio di De Niro in Taxi Driver e altre; citarle tutte mi sembrerebbe superfluo.
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Hai fatto bene a sottolineare queste tematiche. Sicuramente la televisione per Arthur è davvero un traguardo che lui sogna e poi appunto invece noi apprendiamo che fa parte delle sue allucinazioni - esattamente come la relazione che in realtà scopriamo che era solo nella sua testa - e chiaramente qui dei punti in comune con Re per una notte e probabilmente anche altri riferimenti a presentatori statunitensi molto conosciuti abbondano. Però voglio tornare in particolare a quello che dicevi sul corpo.
Questa è una grande interpretazione e troppo spesso noto delle critiche negative ad alcuni attori che si sottopongono a dei dimagrimenti o a delle sedute di ingozzamento per ingrassare decine di chili in in poche settimane; ecco a volte trovo quasi una denigrazione di questi interpreti che decidono di accettare questi ruoli che comportano forti mutazioni del loro del loro corpo. In realtà secondo me alcune di queste interpretazioni, e sicuramente quella del Joker ne fa parte, mostrano ancora più efficacia se pensiamo - adesso dirò forse una una cavolata ma mi perdonerai in quanto sono totalmente autodidatta e quindi vado veramente a spanne - al fatto che noi conosciamo lo stesso attore, lo stesso interprete con altre caratteristiche fisiche e a un certo punto ce lo vediamo così scavato, così privato di di chili e anche di benessere: dovrebbe farci capire con ancora più efficacia quanto il malessere, una volta che viene assorbito, ci cambia proprio i connotati.
Phoenix è dimagrito per fare questa parte, ci sono delle scene che sono impressionanti da questo punto di vista: il suo corpo così cambiato, così segnato secondo me dovrebbe ancora più farci entrare nel malessere del personaggio. Ecco da questo punto di vista la sua è una delle interpretazioni dal mio punto di vista più significative in tal senso e, per fare un collegamento con il Batman di Nolan, penso alle mutazioni fantasmagoriche di Christian Bale - che secondo me è uno dei migliori interpreti della sua generazione e forse non solo anche se sarà una bestemmia per qualcuno - e penso appunto a L'uomo senza sonno, dove aveva perso tutti quei chili, anche lui tra l'altro per la rimozione di un fatto molto tragico: quello è stato un altro film secondo me eccezionale ma sottovalutato, non so per quale motivo.
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Scusa se ti interrompo ma volevo dire che Copland è un film invece molto interessante proprio da questo punto di vista perché vediamo Stallone in un ruolo completamente diverso. Ci sono stati anche quelli che sono considerati dai critici degli attori cani - come Stallone che ha ricevuto non so quante nomination ai Razzie Awards come peggior attore - ma in realtà anche lui in Copland e poi anche in altre pellicole ha dato prova di essere un attore vero.
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Poi voglio dire un'altra cosa sui film anni 80: visto che l'ho rivisto di recente, sempre per tornare in ruoli mi viene in mente ad esempio Steve Guttenberg che noi ricordiamo ovviamente per ruoli scanzonati, di commedia: Scuola di polizia chi non l'ha visto? Però ricordo che sempre negli anni 80 Gutenberg per volontà del produttore De Laurentiis aveva interpretato La finestra della camera da letto, che è un thriller per lui atipico, e quindi voglio dire che anche gli anni 80 al loro interno ci hanno dato qualche sorpresa da questo punto di vista, ecco, per uscire un po' dai ruoli canonici.
Questo è il mio intervento, per l'intera conversazione c'è il video:
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