Conversazioni di cinema. The Wrestler di Darren Aronofsky. Con Marco Di Napoli

È un film che a me è piaciuto moltissimo. Tra l'altro amo molto il regista Aronofsky e amo molto anche il protagonista Mickey Rourke, l'ho sempre trovato un attore eccezionale molto sottovalutato. Rourke aveva già interpretato dei ruoli abbastanza difficili, mi ricordo ad esempio Johnny il bello che a me è piaciuto molto e secondo me andrebbe rivalutato.

In questo film quello che balza subito all'occhio è proprio che l’interprete è quello giusto, cioè è proprio un ruolo che sembra ritagliato su misura per lui; perché il protagonista di questo film è sostanzialmente una persona che non accetta il tempo che passa, non accetta di invecchiare, non accetta di cambiare le proprie abitudini, non accetta di avere dei problemi di salute, non accetta il corpo che cambia.

Anche qui abbiamo, sicuramente importante, il rapporto con il corpo; non solo da parte del protagonista ma anche della persona di cui è innamorato, cioè della spogliarellista interpretata da Marisa Tomei, a sua volta donna di una bellezza disarmante che comincia a invecchiare anche lei e che viene tra l'altro fatta oggetto di battute di scherno da parte di alcuni clienti più giovani. 

Ecco questo corpo che invecchia e che ci tradisce. Lui comincia ad avere dei problemi di salute importanti, problemi al cuore che dovrebbero farlo ritirare dalla sua carriera di wrestler. Ma lui non ce la fa. Non ce la fa perché il wrestling è tutta la sua vita sostanzialmente. Quindi anche il finale che non svelerò per chi magari non avesse ancora visto il film - non mi piace fare spoiler - il finale è molto amaro e c'è chi vede in questo personaggio un masochista, una persona che nonostante quello che gli dicono i medici non ascolta, fa di testa sua, si rovina la vita… Però in realtà il wrestling è proprio tutta la sua vita quindi sarebbe abbandonare il wrestling la vera sconfitta per lui.

C'è poi una una scena in particolare che dimostra questo; cioè lui ci prova ad avere una vita normale, ci prova ad avere un lavoro normale, ma la scena che vediamo al banco quando lui inizia a fare il commesso in questo negozio di alimentari c'è una scena emblematica quando è al banco e sclera; si capisce proprio che quella non è la sua vita. Anche i rapporti con la figlia, questa figlia con cui non ha mai avuto rapporti perché lui è sostanzialmente una persona inaffidabile, qualcuno direbbe una persona immatura, che non sa crescere, che non accetta che i ruoli cambino.

Lo stesso wrestling chiaramente è qualcosa che noi associamo normalmente agli anni 80-90, è una sorta di passato che non vuole morire, ecco. Lui quindi ci prova ad avere questa vita normale, ma con il lavoro assolutamente non funziona, con la figlia assolutamente non c'è verso perché lui sostanzialmente è un c******* quindi continua a fare queste scelte sicuramente non ottimali e dopo aver cercato di recuperare faticosamente il rapporto con sua figlia anche quello niente, non c'è verso non funziona.

D’altra parte anche questa relazione che davvero gli interesserebbe cioè quella con Marisa Tomei, anche da quella parte c'è chiaramente un blocco da parte di lei perché c'è il pensiero: dove mi porterà questa relazione? Cioè, siamo di fronte a un reietto, anche questo è un collegamento che farei con Joker, il film di cui abbiamo parlato la scorsa volta: anche qui si parla di una persona che vive ai margini della società, una persona profondamente ancorata a una vita ormai passata che lui si ostina a non abbandonare. 

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Mentre parlavi mi sono venuti dei collegamenti fortissimi a un altro film che tu avevi citato la scorsa volta, di un altro regista che apprezzo moltissimo che è The Neon Demon perché c'è un'immagine che mi è rimasta particolarmente impressa di The Wrestler, la preparazione che lui fa. Ormai appunto il protagonista ha una certa età, mi sembra che sia più o meno sulla cinquantina, se non erro. Anche il fatto di tingersi i capelli, di fare tutte queste operazioni per ringiovanire, ecco mi fa ripensare ad alcune scene di The Neon Demon in particolare ma poi a tutto il film che ruota tutto su quello, sul punto dell'immagine: mi vengono in mente le immagini davanti allo specchio e il modo in cui ci si vede e ci si fa scegliere o scartare alle selezioni. Insomma il discorso non solo del corpo ma dell'immagine del nostro corpo e del rapporto che noi abbiamo con l'immagine del nostro corpo.

E poi un'altra cosa, tu parlavi appunto di questo senso dell'ineluttabile: ecco mi è venuto in mente un altro film dove più o meno c'è lo stesso percorso verso l'ineluttabile ed è ancora una volta un film di Refn ed è Valhalla Rising perché anche se in modo totalmente diverso - si tratta di due film che non c'entrano assolutamente niente l'uno con l'altro, come trama e come contestualizzazione storica - però davvero il senso dell'ineluttabile c’è anche lì è il fortissimo. C'è questo personaggio che va verso l’ineluttabile attraverso un sacco di avventure, ecco ho trovato questo filo rosso tra i due film.

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Come ho detto prima apprezzo moltissimo Mickey Rourke che appunto è stato un po' prigioniero se vogliamo del suo ruolo da sex-symbol con alcuni film che l'hanno sicuramente proiettato in quella quella zona dove appunto devi essere sexy, anche senza volerlo: nel suo caso era proprio il classico uomo che trasudava sensualità. Dopodiché quando ha cercato di fare anche altri ruoli che prevedevano uno sforzo maggiore, per interpretare personalità più sfaccettate, secondo me ha dato delle ottime prove e per questo motivo lo trovo davvero sottovalutato, però è innegabile che dopo un certo periodo effettivamente come dicevi tu non ha più avuto ruoli di particolare rilievo, quindi per questo film anche visto appunto che lui ha avuto anche questa carriera sportiva, è stato particolarmente azzeccato…

Anche se tra le curiosità che ho letto, per il ruolo era stato prima di tutto pensato Nicolas Cage. Non so che cosa ne sarebbe venuto fuori, anche se devo dire che non sono tra quelli che pensa male di Nicolas Cage, nel senso che ha fatto anche ottime prove; altri film sono francamente abbastanza inguardabili ma dipende anche da che film vengono proposti. Ecco però non so come sarebbe venuto un film simile con Nicolas Cage. Magari poi è una bufala, però ho letto questa curiosità.

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Sì io lo ricordo - anche perché li ho visti ancora di recente - in Angel Heart dove aveva anche di un ruolo anche molto sessuale e tra l'altro c'è questa scena con Lisa Bonet che è molto discussa perché era talmente forte che è stata tagliata brutalmente (c’è stato tutto un caso) e poi appunto in Johnny il bello, si tratta di un film molto molto sfaccettato e secondo me meriterebbe di essere valutato diversamente.

Per finire, una curiosità: io amo tantissimo Marisa Tomei e amo anche il film per il quale ha vinto l'Oscar, uno degli Oscar più criticati nella storia del cinema: in Mio cugino Vincenzo io la adoro e tra l'altro mio cugino Vincenzo se posso permettermi è vero, è sicuramente un film comico, fa ridere, però sotto sotto il messaggio che passa non è ininfluente, nel senso che si tratta di due ragazzi che arrivano da un altro stato e che vengono incastrati per un omicidio che non hanno ovviamente commesso… Quindi insomma, anche lì ce ne sarebbe da dire sui cosiddetti film comici che in realtà però hanno qualcosa di un po' più importante e profondo da dire, anche se pure come film comico mi fa spanciare dalle risate.

Questo è il mio intervento, trovate l'intera conversazione su YouTube. 



Commenti

  1. È piaciuto anche a me, la vostra conversazione ha mostrato risvolti che non avevo rilevato.

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    1. Bene, è bello sapere che riusciamo a stimolare una riflessione! :)

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