Conversazioni di cinema. Mulholland Drive
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Ti ringrazio Barbara per questo ingresso nel mondo di un film che secondo me è davvero prezioso, hai parlato nel modo più corretto per cercare di addentrarsi dentro la sua logica, cosa che non è facilissima.
Effettivamente la gran parte di questo film è un sogno, il sogno di una vita appunto. È proprio il classico modo di vivere che una ragazza di provincia può auspicare di riuscire a realizzare arrivando a Hollywood, quindi una vita come hai detto tu in cui tutto sembra facile, tutto sembra spianato, tutto sembra perfetto... fin troppo.
Gran parte del film viene riempito da questo sogno molto lineare. Finché siamo all'interno di questo sogno, dove vediamo queste due donne che si avvicinano, che si innamorano, all'interno però di questa storia che diventa sempre più inquietante; perché poi troveranno anche il cadavere di un'altra donna, si trovano piene di soldi che non sanno da dove sono spuntati...
Insomma, all'interno di questo sogno ci sono tutti quegli elementi che hanno fatto grande il cinema di Hollywood. Il fatto stesso che Rita sceglie il suo nome in base a una locandina, se non erro dove c'è Rita Hayworth ed è per questo motivo che lei sceglie questo nome. E poi appunto la trama stessa ricorda un noir tipico degli anni '50, anche la fotografia, certi accorgimenti nello styling delle due protagoniste, il taglio di capelli; e poi a loro volta vedono il provino di questa attrice che deve cantare e anche lei ricorda un film anni '50.
Ecco quindi secondo me è anche una grande metafora di Hollywood e dei suoi pericoli, si può comunque leggere anche in un modo lineare se vogliamo, come un film "normale" ed è secondo me una delle caratteristiche più preziose di questo film. Cioè noi possiamo vedere davvero una specie di messaggio metaforico, di questa ragazza che arriva a Hollywood, una ragazza molto semplice che poi trova la strada spianata e però trova anche tutti questi pericoli, un po' come se Hollywood fosse una pianta carnivora che cerca di divorare tutto quello che capita a tiro e poi invece da questa dimensione del sogno torniamo alla realtà.
E la realtà come giustamente dicevi tu è molto più sconfortante, quindi abbiamo questa donna che in realtà vive una vita piena di delusioni: la donna che lei amava è diventata un'attrice di successo, mentre a lei sono rimaste solo le particine e lei progetta la fine della donna amata, soprattutto dopo che questa si innamora del regista. La grande delusione d'amore la porta a pagare un uomo per mettere fine alla vita dell'amata, ma questa chiaramente è una decisione che lei pagherà con un senso di colpa terrificante e con il finale davvero pazzesco che poi ci porterà a capire tutto quello che abbiamo visto nel film.
Lynch: è veramente un gioco del gatto col topo quello che fa. Per sua stessa ammissione lui gioca molto con lo spettatore, lo fa emozionare proprio come all'interno del film quando, sempre nella parte del sogno, vediamo le due protagoniste che si recano al club Silencio dove c'è una cantante che fa questa performance davvero emotivamente coinvolgente e loro due si emozionano talmente tanto che piangono; e in realtà lei sta cantando in playback, quindi è proprio una grande fregatura ed è un po' quello che sta sotto tutti i film di Lynch. Lui si è sempre rifiutato di spiegare i suoi film; in tutte le interviste ha sempre detto che a lui non interessa la spiegazione, a lui interessa a far vedere quello che ha in testa.
Poi in realtà le spiegazioni logiche, anche quando ci sono, non sono mai univoche e date per scontate; perché queste spiegazioni variano a seconda dello spettatore, delle idee che lui si fa, delle emozioni che lo trascinano durante la visione del film. Se io esulo dal voler cercare a tutti i costi una logica nei film di Lynch riesco ad apprezzarli meglio, se io invece mi perdo alla ricerca del significato di ogni singolo frame che vedo nei suoi film, mi perdo gran parte della loro magia.
Io credo che questo sia uno dei suoi film più importanti, che spesso viene citato più per il fatto che all'interno c'è una storia omosessuale tra le due protagoniste e si perde invece molto spesso il significato più alto e più profondo di questo film, che come dicevo prima ha all'interno tantissimi regali, perché ci dona questo omaggio al cinema di Hollywood soprattutto degli anni '50, un omaggio alla bellezza femminile - perché un'altra delle caratteristiche di questo film è che ci sono attrici davvero bellissime e poi c'è tutta la dimensione dell'emozione, del sogno e dell'amore.
E queste sono cose che dovrebbero emozionare tutti a prescindere dalla necessità di trovare per forza una spiegazione a ogni cosa che vediamo sullo schermo, e io credo che Lynch in questo sia davvero un campione; nel senso che lui ci illude di darci delle spiegazioni, ci illude di aver capito davvero tutto di quello che voleva farci capire o dimostrare in qualche modo, e poi alla fine una spiegazione chiunque la può dare, però davvero la cosa fantastica di questo regista - e chi ha visto poi anche gli altri film lo sa - insomma quello che lo rende unico è proprio la sua capacità di prendere "in giro" lo spettatore e di trascinarlo in una spirale di emotività, di immagini anche contrastanti con la logica, un sacco di possibili sfumature di significato.
Io in questo film ci vedo tanto amore, tanta delusione, tanta sofferenza; è un film che ogni volta che lo rivedo mi fa stare male, perché penso a questo amore finito male, non corrisposto, e penso a questa follia che si impadronisce della protagonista e mi fa stare veramente male. Infatti la scena del club che ho ricordato prima fa piangere anche me puntualmente, quindi mi sento più vicina alla nostra Betty - che in realtà è Diane - e mi lascio coinvolgere talmente tanto emotivamente che poi alla fine la ricerca obbligatoria di una logica, di una spiegazione della trama per me passa in secondo piano; ed è uno dei motivi per cui amo il cinema di Lynch.
Per quanto io ami anche i film più lineari e anche più didascalici da un certo punto di vista - uno dei miei film preferiti in assoluto è L'attimo fuggente, che non si può dire che sia un film dove c'è qualcosa da capire, ma è tutto bene precisato, quindi ecco non seguo solo film cervellotici o illogici; però comunque per me un film raggiunge il suo obiettivo quando ti lascia qualcosa dentro, quando ti lascia qualcosa su cui riflettere, poi che sia più o meno spiegato, più o meno logico, più o meno aperto questo è sempre secondario.
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Barbara con questa sua riflessione mi ha fatto ricordare altri film di Lynch. Effettivamente sono tutti film dove ci sono degli accadimenti abbastanza particolari. Lui ha iniziato con il botto con Eraserhead, no? Questa storia talmente incredibile, allucinante. Eppure a voler trovare un messaggio di fondo si può sicuramente trovare un rapporto alquanto difficile con l'idea di paternità - anche lì poi non è detto che tutti noi siamo genitori oppure ci siamo trovati di fronte a una decisione da prendere di questo tipo, però io credo che siccome siamo tutti figli di qualcuno può anche essere semplicemente una riflessione dal punto di vista del figlio, ecco.
Pure altri film, come Strade perdute o Velluto blu... Tanti suoi film che ci raccontano delle storie abbastanza incredibili, spesso anche con scambi di persona e personaggi assolutamente bizzarri, però alla base di ogni suo film c'è sempre qualcosa che si può ricondurre a un nostro vissuto.
E poi Lynch ci ha anche dimostrato di saper dirigere dei film "normali": penso ad esempio a Una storia vera che è un film meraviglioso, quindi il fatto stesso che abbia girato un film del genere ci fa capire che a Lynch piace fare i film alla Lynch ma potrebbe benissimo decidere di fare dei film "normali", come tutti; se non lo fa è perché a lui piace giocare con la nostra testa, ispirarci qualcosa, aprirci la testa, ecco quindi perché si rifiuta di dare spiegazioni; perché come è stato detto più volte da tutti noi, siamo noi a seconda di chi siamo, di cosa ci tocca, di cosa ci fa vivere, di cosa ci fa sentire vivi e che cosa abbiamo vissuto nel bene e nel male nella nostra vita, a far parlare i suoi film e oltretutto la cosa veramente fantastica è che ogni suo film - se lo sappiamo vivere, se lo sappiamo accogliere - ci lascia sempre qualcosa.
È questa la grandezza dei film di Lynch, dal mio punto di vista.
Per la conversazione integrale, c'è il video.
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