Conversazione su Thelma di Joachim Trier

Avevo visto il film poco dopo la sua uscita perché me lo avevano consigliato. L’ho visto di nuovo per parlarne questa sera e ho fatto bene, perché è ricco di tematiche. Ma partiamo dalla trama.

Iniziamo con una sequenza spettacolare: all'inizio vediamo un paesaggio innevato e una bambina che va a caccia con il padre. E vediamo subito l'immagine agghiacciante del padre che invece di rivolgere il fucile verso il cerbiatto porta la canna verso la bambina, cosa che dà subito una botta di inquietudine.


Questo inizio potremmo quasi definirlo in stile Bergman, perché capiamo immediatamente che ci deve essere un dramma familiare dietro una simile scena.


Poi c'è un salto temporale, arriviamo all'università e vediamo Thelma alle prese con le lezioni e capiamo immediatamente che i genitori la controllano a distanza in un modo tra l’apprensivo e il paranoico. La madre verifica addirittura gli orari, e la ragazza inizia subito a mentire.


In seguito vediamo una scena emblematica: quella della biblioteca. Thelma è in biblioteca a studiare e vediamo una ragazza che si siede vicino a lei. Thelma ha immediatamente un attacco che sembra epilettico, e in quel momento gli uccelli arrivano a schiantarsi contro i vetri della biblioteca dell'università. Questa è una scena che ci ricorda Gli uccelli di Hitchcock, che credo sia l'altro forte riferimento cinematografico oltre a Bergman.


Ma questo film è davvero ricco di simboli, perché poi vediamo anche che Thelma sogna un serpente su un collo grinzoso, e solo più tardi sapremo che cosa significa. Successivamente Thelma ospita i genitori che sono venuti a trovarla, e al ristorante tocchiamo uno dei punti più importanti del film. Durante la cena, Thelma prende in giro una coppia di amici di famiglia creazionisti, e il padre la rimprovera, perché “la conoscenza non ci rende migliori”. Qui si tocca il tema fondamentale del film sul rapporto tra fede e ragione (Thelma studia biologia) con tutte le sue sfumature.


Il rapporto con il padre è molto forte e dal colloquio con lui capiamo che Thelma è molto sola e si sente anche in colpa perché si sente spesso migliore degli altri, più intelligente, e il padre le spiega che è un bene che lei se ne accorga. Thelma è molto combattuta, perché da una parte è molto forte il rapporto con la famiglia, con la fede, con le sue radici, con la sua famiglia cristiana molto attenta agli eccessi: Thelma, ad esempio, è astemia.


Quando va poi a una festa con l'intento di ritrovare Anja, la ragazza che aveva conosciuto in biblioteca la cui vicinanza aveva fatto scatenare il primo attacco simil epilettico e che poi aveva incontrato in piscina, alla festa uno degli amici di Anja prende in giro Thelma per la sua fede e le dice “ah quindi tu sei una cristiana, io invece riesco a credere solo alle cose che riesco a spiegare scientificamente”.


Qui capiamo che Thelma è davvero molto più profonda di chi la circonda, perché annienta l'interlocutore dicendogli “però tu non sai perché funziona il tuo cellulare”: e infatti lui non lo sa spiegare. Questo se vogliamo è uno scacco di Thelma, che poco prima avevamo visto sfottere i creazionisti e che qui dimostra di mettere in scacco anche il razionalismo estremo. Qui c'è tutta l’intelligenza di questo film, che non mette mai in ridicolo la fede e secondo me è un punto molto importante.


Quella notte, dopo aver ballato con Anja, Thelma la sogna e la ragazza sente il suo richiamo telepatico: insomma, i poteri di Thelma sono davvero incredibili. Anja poi si presenta sotto casa sua in piena notte e lì vediamo le piante che si muovono e Thelma ha un nuovo attacco simil epilettico. Ecco, le piante che si muovono mi hanno ricordato un altro film: Phenomena di Dario Argento; quindi Thelma se vogliamo è un po' simile alla protagonista del film interpretato da Jennifer Connelly. 


E poi quando beve vino insieme ad Anja le racconta un episodio tremendo di quando, da piccola, suo padre le aveva messo la mano su una fiamma per ricordarle quanto brucia il fuoco dell'inferno. Anja è abbastanza sconvolta da questo racconto, perché scopriamo che il rapporto che le due ragazze hanno con i rispettivi padri è ben diverso. Mentre Anja praticamente suo padre non lo vede mai, dice anzi che ha troppi figli e che tra l'altro forse non li vorrebbe neanche, sappiamo che invece Thelma praticamente a suo padre dice tutto. 


Il vino “libera” Thelma tanto che riesce anche a formulare delle bestemmie e a riderne, però capiamo anche che Anja pur essendo una ragazza più “moderna” rispetto a Thelma non pretende che lei si sforzi di essere quello che non è, anzi le dice chiaramente “guarda, se non vuoi fumare non sei obbligata”. In una cosa ho notato che le due ragazze sono simili: tutte e due non mangiano molto.


Poi vediamo le ragazze che vanno a uno spettacolo di danza molto bello e lì nel buio del teatro Anja le sfiora le gambe e Thelma per poco non provoca un terribile incidente tanto è il coinvolgimento emotivo del momento, quindi scappa e Anja la segue, la bacia e allora Thelma prega Dio di toglierle certi pensieri dalla testa: vediamo addirittura che frequenta il coro della chiesa, quindi c'è un tentativo di riavvicinarsi alla fede ma soprattutto alla religione. Distinguo sempre la fede dalla religione: la prima è qualcosa di terribilmente intimo e da questo punto di vista secondo me il film non è per forza contro la fede, ma contro gli estremi della fede e certi dettami religiosi.


Vediamo che appunto Thelma è pazzescamente divisa fra quello che gli direbbe di fare la fede - soprattutto tramite i genitori - e quello che invece il suo cuore la porterebbe a fare. Quindi come reagisce? Decide di evitare Anja, ma poi va a un'altra festa dove di nuovo il ragazzo che l’aveva bullizzata la volta prima la prende in giro e la fa fumare facendole credere che non sia solo tabacco, ma lei ha davvero una visione e c'è di nuovo questo serpente ovviamente molto simbolico.


E poi comincia finalmente a delinearsi la verità: scopriamo che a 6 anni Thelma ha avuto un esaurimento nervoso e con la TAC ricorda che aveva fatto sparire il suo fratellino. Quindi Thelma ormai in piena rimozione dei suoi sentimenti fa sparire Anja e si scopre che i suoi attacchi non sono epilettici ma sono dovuti a qualcosa di psicologico, e si convince di essere posseduta guardando dei filmati su YouTube. Qui un altro richiamo ovviamente è a Carrie di Brian De Palma. Thelma viene molte volte descritto come una specie di rivisitazione di Carrie, anche se secondo me è davvero molto di più. E poi scopriamo che anche la nonna è molto simile a lei e che adesso è ricoverata in un ospedale, imbottita di psicofarmaci.


Thelma ormai è completamente in crisi e decide di tornare dai suoi genitori, che decidono di tenerla con loro e di drogarla. Scopriamo quindi che cosa era successo al fratellino: dopo una prima sparizione finita solo con un po' di spavento, c'era stato un secondo episodio molto più grave, traumatico e definitivo in seguito al quale oltretutto la madre aveva tentato il suicidio, restando paralizzata.


Infine Thelma, per liberarsi da questo dilemma, può fare solo una cosa. Secondo me il finale del film, per quanto davvero molto forte, è “un finale necessario”. Non voglio svelare esattamente che cosa deve fare Thelma per porre fine a questa spirale di senso di colpa, ma secondo me il film deve finire così, perché si deve spezzare un circolo vizioso. 


(...)

Volevo ricollegarmi a quello che avete detto sul mix tra dea e supereroina. Di recente ho visto un film, Brightburn che è una specie di versione di Superman maligna e devo dire che come film non ha niente di eccezionale, ma come idea mi è piaciuta molto. E mentre la prima volta Thelma mi era sembrata più vittima, soprattutto dei genitori oltre che della società, in questo caso l'ho vista più come un personaggio molto forte e potenzialmente molto distruttivo, anche se nella scena del prefinale scopriamo anche le sue doti taumaturgiche; però l’ho vista come una persona molto più complessa, rispetto alla prima visione.


Su YouTube la chiacchierata integrale.






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