Diamanti grezzi (2019). Chiacchierata con Barbara e Marco

Anche secondo me, come dice Barbara all'inizio della chiacchierata, le “gemme non tagliate” del titolo originale sono i personaggi, che a partire da Howard sono tutti bloccati nel loro ruolo.

Howard è vittima di se stesso. Diamanti grezzi offre un'immagine davvero molto realistica di quello che significa essere uno scommettitore seriale e continuare a indebitarsi fino al collo, continuare a giocare perché è l'unica cosa che ti mantiene in vita e allo stesso tempo ti rovina, come tutte le dipendenze che diventano autodistruttive; è proprio una spirale pazzesca. Howard deve sempre rilanciare e infilarsi sempre più nei guai a tutti i costi; ha addirittura un cognato che è uno strozzino.

Anch’io, come Marco, trovo questo film irritante perché tutti i personaggi sono portati all'eccesso, così come la storia. I personaggi sono tutti arroccati in ruoli che sembrano gusci, come intrappolati dentro se stessi e l'aspetto che mi ha più colpito è quello dello strozzinaggio, cioè proprio l'accusa più comune che da secoli viene rivolta agli ebrei. In Diamanti grezzi troviamo un personaggio davvero molto inquietante. La scena della cena di famiglia, dove Howard si occupa di seguire la tradizione e recita alcune frasi di rito davanti ad Arno che lo guarda in un modo... Quel gioco di sguardi è veramente agghiacciante: è come se tu sapessi, anche senza andare a sbirciare la trama, che succederà qualcosa prima o poi, perché lo sguardo di Arno non è molto benevolo.

Un'altra cosa su cui sono d'accordo è la parte attribuita alle donne, a iniziare dalla giovane amante di Howard che si rivela essere davvero molto in gamba perché lo aiuta a compiere un'operazione pericolosa e complicata; e poi la moglie, con uno scambio di battute che fa capire che ci sono tante questioni familiari sicuramente legate anche alla cultura, alla tradizione e alla religione.

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L’elemento magico dà anche un po’ di colore al film. C'è il potere, la capacità di una pietra che viene ambita da un giocatore di basket, che all'inizio si presenta al negozio di Howard facendo anche lui lo sborone... Perché questo sembra un film nel quale ognuno gioca a fare lo sborone più dell'altro. Nel negozio ci sono oggetti fatti di diamanti, ad esempio i Furby - orribili, l'emblema della pacchianeria - di oro e diamanti che vengono scambiati per Gremlins. E poi, come ricordava Barbara, l'estetica è ultra eccessiva: il trucco, i vestiti... "Tieni 'sta maglietta da migliaia di dollari!" Cioè, gira tutto attorno ai soldi: soldi che si ostentano ma che non si hanno, e quindi si va a finire stesi sotto i debiti, ma sempre nel tentativo di continuare a fare la stessa vita. 

Howard continua a giocare, continua a rischiare, continua a sfidare. Penso proprio che sia un film sulla sfida: la sfida degli altri e soprattutto a se stessi. Anche il gioco è onnipresente: da una parte abbiamo Howard che scommette e dall'altra troviamo un giocatore di basket che è legato a un elemento non razionale - la pietra - che lo può aiutare a vincere.

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Personalmente non sono riuscita a empatizzare con Howard; tuttavia è impossibile non provare pena per lui, soprattutto verso la fine. Diamanti grezzi è un film spiazzante, perché accade sempre qualcosa che non va come ti aspettavi: quello che succede all'asta, ad esempio, per non parlare poi del finale che è davvero incredibile. Devo ringraziare Barbara perché non amo Adam Sandler come attore ma credo che qui abbia regalato davvero una grande interpretazione. Si tratta appunto di un film spiazzante, di un film girato benissimo senza un attimo di tregua; e mi stupisce che non abbia ricevuto premi né candidature di rilievo: mi risulta che sia stato solamente distribuito per Netflix, forse non è neanche uscito in dvd.

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Insomma, Diamanti grezzi è un film dove arriva gente, si dicono cose, si urlano cose, succedono cose e tante di queste ultime sono inaspettate. Un film che non annoia, che tiene sul filo fino all'ultimo. Un film da guardare, ripeto un film che avrebbe meritato sicuramente maggiore attenzione e qualche premio.

Su YouTube tutta la conversazione con Marco e Barbara:

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