Il doppio stigma di Cruising e gli elementi dell'italian giallo

15 febbraio 1980: quando nelle sale statunitensi esce Cruising (una settimana dopo la premiere a New York), il film di William Friedkin è già segnato da mesi di attacchi alla produzione e dal malcontento dell'attore protagonista, Al Pacino. Bersagliato dalle candidature ai neonati Razzie Awards, oggi viene definito un "cult maledetto".


La pellicola si apre con una vista su New York: c'è un battello sull'Hudson e c'è un braccio mozzato che galleggia. Per fermare l'assassino che fa a pezzi i corpi delle sue vittime (uomini che frequentano locali sadomaso per omosessuali), la polizia infiltra l'agente Steve Burns nel mondo dei club. 

Il cruising in senso letterale è proprio la navigazione ma, negli ambienti omosessuali, è anche la ricerca di partner effettuata tramite pedinamento, nonché di luoghi adatti per infrattarsi a consumare atti sessuali: cinema, giardini, parcheggi, bagni pubblici...

Friedkin in un primo momento non era interessato a realizzare un film tratto dal romanzo Cruising del giornalista del New York Times Gerald Walker, pubblicato nel 1970, che narra di un poliziotto infiltrato alla ricerca di un serial killer che agisce nella comunità omosessuale di New York.

Tuttavia, anni dopo il regista venne a conoscenza di alcune uccisioni all'interno della comunità gay sadomaso di New York, descritte negli articoli di Arthur Bell sul Village Voice, e ascoltò le storie di un poliziotto che si era infiltrato proprio in quegli ambienti. Inoltre, Friedkin scoprì che Paul Bateson, che aveva recitato in una piccola parte del suo capolavoro L'Esorcista, era stato condannato per uno degli omicidi e sospettato di essere l'assassino seriale degli altri casi. 

Gli elementi per girare un film c'erano tutti e Friedkin si mise al lavoro, informandosi anche presso alcuni esponenti della criminalità che erano proprietari di certi locali. Anche se il regista avrebbe voluto Richard Gere come protagonista, l'imposizione di Al Pacino non fu del tutto inaspettata: proprio nello stesso periodo, infatti, a Friedkin era stato chiesto di girare quello che nel 1989 diventerà Nato il 4 luglio, e Pacino doveva esserne l'interprete.

Quella che si vede in Cruising è una metropoli notturna, rappresentata con tonalità scure, una New York violenta e negativa: infatti in uno dei primi dialoghi sentiamo l'agente DiSimone dire che "Un giorno questa città esploderà". Un po' come esplode il protagonista: Cruising infatti non è solo un mix tra un thriller e un poliziesco, ma è soprattutto una "crociera" nella presa di coscienza di ciò che si è.

A che cosa si deve la pessima fama di Cruising? Durante le riprese la produzione viene minacciata più volte in quanto si ritiene che un film di questo tipo possa danneggiare le timide conquiste raggiunte dal movimento per i diritti degli omosessuali. Inoltre Al Pacino, che vuole improvvisare il più possibile, non conosce per nulla gli ambienti dove si svolge il film, che alla sua uscita vede numerosi minuti sforbiciati in quanto accusato di oscenità. 

Pacino non è per nulla soddisfatto del montaggio e, per ripicca, non partecipa alla promozione: in seguito non parlerà praticamente mai di questo film, che segnerà anzi una temporanea battuta d'arresto per la sua carriera e per lo stesso Friedkin. Pacino viene anche sospettato di essere a sua volta un omosessuale. La sua interpretazione, comunque, è impressionante, tra le migliori della sua carriera.

Nell'articolo Blueprint for carnage del 22 febbraio 1980, pubblicato su Update San Diego, il giornalista Harold Fairbanks lamenta che Cruising è un film eccessivamente violento fatto apposta per scandalizzare. Fairbanks sostiene inoltre che il film altera il libro di Walker, che aveva trama e protagonisti ben caratterizzati, creando invece degli stereotipi. L'accusa rivolta a Friedkin è di aver interpretato male anche lo spirito degli articoli di Bell per descrivere una realtà che non è rappresentativa dell'intera comunità omosessuale, e di avere quindi una visione miope e addirittura bigotta e pericolosa.

L'articolista difende inoltre le pratiche sadomaso, ricordando che la maggior parte delle attività BDSM gay non finisce in violenza e morte, che il sadomaso non è prerogativa degli omosessuali e che non solo negli ambienti gay avvengono omicidi. Fairbanks teme che qualcuno mentalmente disturbato possa uscire dal cinema e uccidere il primo omosessuale vestito di pelle che incontra. 

Il regista, davanti alle accuse di omofobia, si trova costretto a specificare che l'intento non è quello di dipingere tutte le persone omosessuali come pervertite e interessate unicamente al sesso. Occorre però pensare che all'epoca l'omosessualità e le pratiche sadomaso erano ancora inserite nell'elenco delle malattie mentali. 

Anche se nel 1974 l’omosessualità è stata eliminata dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM) pubblicato dall'associazione degli psichiatri americani, sui testi scientifici nel 1980 si parla ancora di omosessuali egodistonici che non accettano il proprio orientamento sessuale, vivendo con disagio sia la pratica sia l'astinenza. Bisognerà attendere il 17 maggio 1990, quando anche l’OMS deciderà di rimuovere l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Per quanto riguarda le pratiche sadomaso, è una conquista degli anni recenti l'aver stabilito che non tutte sono da considerarsi disturbi mentali e appurato che un utilizzo "sano" del BDSM permette addirittura di evitare le nevrosi.

Negli ultimi anni, Cruising è stato rivalutato. Oggi non c'è nulla per cui scandalizzarsi: ciò che viene mostrato nel film è un ambiente specifico, quello dei club sadomaso che esistono anche per le persone eterosessuali. Inoltre quel che davvero emerge dalla pellicola è il ruolo negativo giocato dalla polizia, che infiltra un agente che dimostra subito di avere dei problemi, come se avesse un lato oscuro e l'indagine gli procurasse molta ansia. Il malessere di Steve Burns viene completamente ignorato dai superiori ai quali interessa solo trovare qualcuno da incolpare, tanto che viene accusato un innocente. 

Alcune delle scene di Cruising ricordano le atmosfere del giallo italiano: l'attenzione a determinati dettagli, la scena nel parco, l'immagine riflessa negli occhiali a specchio e tanto altro. Non c'è da stupirsi, considerando che Dario Argento è riconosciuto da Friedkin come un maestro. Il regista inoltre in un'intervista ha dichiarato di essere rimasto molto colpito da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto.

Altri aspetti notevoli di Cruising sono la fotografia di James Corner; la colonna sonora, che viene curata dallo stesso artista che aveva lavorato per L'Esorcista, Jack Nitzsche; e la presenza di un volto noto in una parte minore ma significativa, quella di un poliziotto che approfitta della sua posizione: Joe Spinell interprete sempre nel 1980 di Maniac di William Lustig, un altro film dello stesso anno che mostra una New York notturna, sporca e violenta. 

Ancora a proposito di gialli, la scena iniziale richiama l'apertura del film che Lucio Fulci realizzerà nel 1982, intitolato proprio Lo squartatore di New York; così come la scena del peep show ne ricorda moltissimo una simile di L'ululato, film di Joe Dante che uscirà nel 1981.

Curiosità: la filastrocca che in italiano viene resa con "Chi ha paura del lupo cattivo?" nell'originale è "Who's here? I'm here. We're here."

Bibliografia:

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