Una pietra miliare del folk horror. The wicker man di Robin Hardy (1973)
L'agente Neil Howie, devoto cristiano, riceve una lettera che lo avvisa della scomparsa di una ragazzina sull'isola di Summerisle, al largo della costa settentrionale dell'Inghilterra. Il poliziotto, durante le ricerche della giovane, scopre che gli abitanti, oltre ad avere uno sgradevole senso dell'umorismo, seguono un'antica religione pagana, con rituali praticati in comunione con la natura che egli ritiene immorali e intollerabili: ma non sarà la cosa peggiore che lo aspetta.
Christopher Lee all'apice del fascino che danza travestito in una parata carnevalesca è solo uno degli aspetti per cui il film low cost di Robin Hardy del 1973 è imperdibile. Edward Woodward (all'epoca volto noto della serie tv Callan, ma lo ricordo in una particina dello splendido Hot Fuzz di Edgar Wright nel 2007, che qualche spunto da The wicker man sembra averlo preso) è il perfetto interprete del giudicante e irreprensibile Howie.
Danze propiziatorie, accoppiamenti, travestimenti e roghi rituali saranno ampiamente recuperati da Midsommar e, ancor prima, da un racconto di Ramsey Campbell ("Regina di maggio", pubblicato nella raccolta Il sesso della morte): del resto lo stesso The wicker man è tratto a sua volta da un romanzo, Ritual di David Pinner del 1967.
Lo sceneggiatore Anthony Shaffer, nato come drammaturgo (suo è L'inganno, dal quale poi elaborò anche la sceneggiatura di Gli insospettabili) aveva già collaborato con Alfred Hitchcock per Frenzy. Sicuramente Shaffer, per scrivere la sceneggiatura di The wicker man, ha arricchito il libro di Pinner con le tradizioni del Primo Maggio raccolte ne Il ramo d'oro dell'antropologo James Frazer.Per un approfondimento sulla contrapposizione tra cristianesimo e paganesimo consiglio il podcast Scream Queen n. 6 di Federica Cremonini.
Dove lo potrei trovare
RispondiEliminaPurtroppo esiste solo il dvd inglese, che puoi comprare online. Ma lo trovi anche in streaming a noleggio su google play e su appletv.
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