Contracted di Eric England (2013). Conversazioni di cinema con Marco Di Napoli e Barbara

Ci tenevo a parlare di Contracted - Fase I che trovo abbastanza originale, inizia in un modo e poi ha un finale piuttosto inatteso, e ha alcune tematiche al suo interno che secondo me lo distinguono un po' dal solito horror. 

Iniziamo col dire che è la storia di una ragazza, Samantha che, come molte recensioni sottolineano, non è particolarmente simpatica, non si comporta in modo molto empatico con chi la circonda. Vediamo che Samantha è una ragazza molto desiderata che ha appena fatto un cambiamento molto importante nella sua vita, perché ha intrapreso una relazione con una ragazza che in realtà la sfugge. 

A una festa, dove capiamo che viene molto desiderata da ragazzi e ragazze - sembra la donna più desiderata del pianeta, anche questa è una piccola forzatura all'interno del film - Samantha assume molti alcolici e all'interno di questi le viene anche fatta assumere una sostanza stupefacente che la stordisce, quindi vediamo che viene abusata in un’automobile da un losco figuro e da qui in poi inizia la sua storia davvero tremenda, perché lei in pratica capisce quasi subito di essere stata contagiata. 

Questo del contagio è un punto molto importante del film, ancora più importante dal momento che si tratta di una ragazza con un passato da tossicodipendente. Quindi in Contracted si intrecciano molte tematiche: questa ragazza si vergogna di quello che è successo, perché vuole tenerlo nascosto alla sua fidanzata; si vergogna anche della propria madre, che ha un atteggiamento molto protettivo e invadente al limite del bigotto - capiamo che la madre non è molto contenta della della vita della figlia - e quindi questa infezione che lei contrae la segna molto anche dal punto di vista psicologico, perché lei prova appunto vergogna e senso di colpa. 

E ovviamente questa degenerazione del suo organismo la distacca anche dalla sua vita quotidiana, perché chiaramente le modificazioni del suo corpo hanno un impatto anche sul lavoro. Tra l'altro si tratta di un film anche molto crudo da questo punto di vista, ci sono scene abbastanza schifose e man mano che la malattia, che il contagio progredisce il suo corpo si decompone. 

Come film non lo definirei un capolavoro perché alcune delle promesse e delle suggestioni non vengono mantenute fino in fondo: ad esempio la figura di questo untore che abusa di lei ed è l'autore del contagio non viene approfondita molto, il contagio non si sa bene a che cosa dovrebbe portare e il finale invece è un horror un po' più classico. 

Questo film ha anche un seguito, una fase 2 che invece è un film di tutt'altro tipo perché si sviluppa proprio a partire dalla fine del primo e ci sono alcune incoerenze, perché mentre nel primo vediamo che Samantha solo verso la fine sembra contagiare qualcun altro, nel secondo invece l'infezione corre molto velocemente e ha degli sviluppi ben diversi. 

Per tornare al nostro Contracted - Fase I i punti che mi hanno colpita di più, oltre alle scene splatter, sono il senso di vergogna, il segreto da nascondere, la paura per il corpo che si disintegra, la paura dell’ignoto - Samantha non sa che cosa succederà - e poi questo film in realtà ha anche altre sfaccettature, perché Samantha è una persona molto problematica. non solo per il suo passato da tossicodipendente ma anche per il modo di relazionarsi con gli altri. E poi il peso del giudizio materno, con questa figura materna molto apprensiva e invadente; la paura del ritorno del passato; il giudizio. 

Il finale di questo film è molto forzato perché accade una cosa che ci fa chiedere: “come fa lui in una situazione simile a fare quello che fa?” È chiaro che ci sono delle forzature, ma secondo me si vuole trasmettere un messaggio che oltre a sottolineare l'importanza di proteggersi durante il sesso occasionale - cosa che poi verrà ribadita nel sequel - vuole puntare anche sul senso di immensa solitudine della protagonista; anche se Contracted è un film di qualche anno fa non c'è tutta questa predominanza della vita sui social network, però capiamo che Samantha è una persona sostanzialmente sola, nonostante le sue amicizie, che poi appunto non sono molto equilibrate.

Sempre sul messaggio dell'importanza di fare sesso sicuro e del corpo che cambia in seguito a una malattia trasmessa sessualmente c’è un altro film di poco successivo, It follows, che è su un altro livello di qualità ma con il quale ho trovato molti punti in comune. Anche It follows parte da un rapporto sessuale che fa cambiare la realtà della protagonista, perché in pratica le attacca una vera e propria persecuzione, una maledizione; quindi lei si sente braccata da questi esseri che assumono di volta in volta sembianze diverse e possono essere corporei oppure no. 

Anche qui ci sono alcune incoerenze, cioè questi esseri che la perseguitano a volte sembrano essere annientabili altre volte no. Anche in It follows vediamo una certa tendenza alla solitudine di questo gruppo di ragazzi e ragazze, però è una solitudine solo parziale perché in realtà poi la soluzione del film viene trovata grazie a un lavoro di gruppo tra amici e amiche che riescono ad affrontare questo nemico così sfuggente, che sembra impossibile da fronteggiare. Quindi It follows ha certamente un finale e un messaggio più positivi, oltre a essere di qualità ben superiore.


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Sono perfettamente d'accordo con Barbara sul fatto che It follows è molto curato nei dettagli sia per l'ambientazione sia per la colonna sonora, che sembra quella di un videogioco dark. Non a caso il direttore della fotografia è forse uno dei migliori in circolazione perché è Mike Gioulakis che ha anche curato la fotografia ad esempio di Split e di altri film davvero molto belli da vedere. 

La particolarità di It follows è che sembra un teen movie però in realtà è molto altro, perché è un thriller psicologico che scava nelle paure più profonde e secondo me anche se si rivolge sicuramente a un pubblico giovane può essere apprezzato anche da chi è meno giovane. In It follows ci sono anche tantissimi elementi simbolici come l'elemento vitale, l'acqua, che ricorre molto spesso all'interno del film e anche questa metafora del nemico che incombe e che può somigliare a chiunque, quindi può cambiare sembianze e può essere corporeo o meno ma non muore mai, non se ne va, è sempre lì; quindi appunto sicuramente It follows è molto più sfumato, sfaccettato: più ricco, come diceva Barbara. 

D'altra parte, Contracted l'ho voluto vedere come la metafora della solitudine dettata da una sensibilità sicuramente problematica della protagonista alle prese con queste relazioni sempre molto squilibrate e con la dipendenza dalla droga. Nonostante sia così tanto desiderata, Samantha è molto sola. 

Un'ultima cosa: il desiderio come malattia deriva da molto più in là nel tempo, perché ad esempio il cinema di Cronenberg è tutto basato su questo concetto: il desiderio come malattia e il corpo che si trasforma. Quindi senza il cinema di Cronenberg non avremmo neanche questi film più recenti.

Come sempre, la chiacchierata integrale è suYouTube:




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