IT e Stranger Things. Conversazioni di cinema. Con Marco e Barbara
Mi collego a quanto detto da Marco e Barbara. Anch'io ho notato questa trasversalità del gruppo di amici che si ritrovano ad affrontare traumi e nemici; nemici che, come in tutte le fiabe (perché sia in It sia in Stranger Things ci sono elementi tipici di quelli che si possono riscontrare anche nelle fiabe) abbiamo di fatto un nemico - identificato in un vero e proprio mostro - ma abbiamo anche tutta una serie di antagonisti. Infatti mi piace molto il discorso che avete fatto sulla differenza tra i gruppi amicali di un tempo rispetto a quelli esistenti oggi, se non altro per come si vedono nelle serie televisive contemporanee che tendono a mostrare più che altro i conflitti e la competizione, quando non veri e propri scontri fisici e danneggiamenti, come diceva Marco. Però una cosa che emerge in modo estremamente evidente sia in It in Stranger Things è la presenza fortissima di questi antagonisti.
Chi sono gli antagonisti? Sono prima di tutto gli adulti, che non vedono o fanno finta di non vedere, non ascoltano. Infatti la forza di questi gruppi di amici risiede proprio nella loro fortissima trasversalità. In It non è sono tutti poveri, tutti indigenti o hanno tutti i genitori violenti: ci sono tanti modi per avere un disagio in famiglia; quindi abbiamo quello che viene trascurato perché sopravvive al fratellino che invece muore, abbiamo quella con il padre violento e abbiamo quello con la mamma eccessivamente oppressiva e invadente. Insomma, abbiamo tanti modi diversi di manifestare il disagio e la forza di questo gruppo sta proprio nella sua grande eterogeneità. Però ci sono appunto anche tanti antagonisti, e oltre agli adulti che non aiutano in alcun modo questi ragazzi abbiamo anche i bulli; anzi, chiamarli bulli è riduttivo perché sono dei veri e propri delinquenti.
Tra l'altro la presenza di questi due gruppi - il gruppo di amici che per qualche motivo si trovano riuniti in condizioni di un forte trauma o per un legame dovuto a qualcosa che manca al di fuori, anche con i propri genitori, e la contemporanea presenza di un gruppo di bulli che però appunto sono peggio che bulli (troppo spesso trovo che il termine bullismo si usi a sproposito) c’è anche in un'altra opera di Stephen King che chiaramente per molti versi rispecchia molto la presenza di questi gruppi di It, e che è Stand by me. Anche in quel caso abbiamo un vero e proprio viaggio alla scoperta di questo ragazzo scomparso, di questo corpo; anche lì ci sono molte delle dinamiche che vediamo anche in It e in Stranger Things.
Anche in questa serie abbiamo un gruppo molto eterogeneo di amici che si ritrovano per sconfiggere un mostro. Non sono molto d'accordo con Barbara sulla quarta stagione, perché secondo me Vecna è veramente forte come personaggio, infatti ho amato molto anche questa stagione di Stranger Things; però su una cosa concordo pienamente: quando i protagonisti erano più giovani risaltavano ancora di più la loro bravura e la loro interpretazione, e secondo me c'era anche più forza nella storia.
Per tornare alle tante connessioni che ci sono tra It e Stranger Things, tra le più evidenti abbiamo un attore in comune e la regia di It in un primo momento doveva andare ai Duffer Brothers ma poi per vari motivi è andata a Andy Muschietti. Un'altra cosa molto interessante secondo me è l'aspetto della musica, ad esempio in It c'è l'utilizzo di un pezzo metal degli Anthrax (Antisocial) mentre in Stranger Things nella quarta stagione abbiamo quella puntata secondo me bellissima dove c'è Master of Puppets dei Metallica. Quello del metal è un aspetto che va a inserirsi nel discorso più ampio che abbiamo fatto tante volte nelle nostre chiacchierate di quanto sia importante questo revival degli anni ‘80, non solo dal punto di vista della musica - che in Stranger Things ricorre tantissimo - ma anche per i poster dei film che si vedono: ci sono tantissimi richiami anche in It.
Un ultimo appunto: molto spesso, sempre per questa nostalgia del passato, si tende un po' a sottovalutare il nuovo It per quanto riguarda la forza del nuovo Pennywise; invece dal mio punto di vista Bill Skarsgard è stato bravissimo, tra l'altro si è preparato molto e tante delle cose che vediamo le fa davvero lui: ha preso lezioni anche con un contorsionista ed è in grado di roteare gli occhi; cioè molte delle cose che vediamo delle sue espressioni non sono ritoccate al computer, Skarsgard è veramente in grado di utilizzare tantissimo l'espressione del proprio corpo e del proprio viso. Questo per spezzare una lancia a favore di questo pagliaccio che sicuramente è uno dei punti forti di It e anche simbolicamente un elemento forte, come diceva Marco.
(...)
Come sapete sono molto critica sulla nostalgia del passato, ma “Notte Horror” (quella vera) mi manca tantissimo!
Come sempre, la chiacchierata integrale è su YouTube:
Commenti
Posta un commento