Bones and All di Luca Guadagnino. Conversazioni di cinema con Barbara e Marco

Eccoci dopo tanto tempo a parlare di un film che ho proposto io: Bones and all, visto al cinema. Non voglio raccontare tutta la trama ma... Le cose fondamentali: siamo negli anni '80, negli Stati Uniti, in una scuola superiore. La protagonista, Meren, ha un padre molto apprensivo, tanto che di sera chiude addirittura la figlia a chiave, e all'inizio non capiamo perché. I due abitano in un posto squallido e capiamo che si spostano spesso. La ragazza una sera fugge per raggiungere una festa e qui sembra provare attrazione per una compagna, ma (spoiler): non è come pensiamo, perché non la annusa per attrazione ma... per staccarle un dito. Era da tempo che non restavo tanto stupita da un inizio simile.

Il padre lascia la ragazza al proprio destino, registrandole un messaggio e lasciandole l'atto di nascita col quale risalire alla madre. Meren si mette in viaggio e incontra varie persone: la prima è Sully, un anziano cannibale che le spiega molte cose. Tuttavia Meren decide di proseguire senza di lui e incontra Lee, un giovane con la sua stessa particolarità. Qui il film prende un'altra piega, diventando una grande storia d'amore molto contrastata, romantica anche se le vicissitudini non permettono alla coppia di vivere appieno la storia. I due incontrano altre persone come loro e attraversano momenti controversi, tanto che Meren decide di abbandonare Lee, anche se poi torna a cercarlo...

Il soggetto è tratto da Camille De Angelis, che produce. Nel film vediamo la seduzione (anche quella di Lee) all'opera, che in realtà è la natura animale che emerge. Meren a un certo punto dice "Non voglio fare del male a nessuno" ma sappiamo che il suo desiderio non si può avverare. Bones and all è la storia di due persone mostruose che si incontrano e si amano, e che hanno un desiderio di mantenere la normalità, anche se questa ha un costo. La colonna sonora è straordinaria, con alcuni pezzi anni '80, la splendida Atmosphere dei Joy Division, alcuni brani classici e soprattutto la musica originale di Trent Reznor e Atticus Ross.

Che altro dire? C'è l'annosa questione Chalamet, se sia solo bello e sopravvalutato; io non credo, trovo che sia un bravo attore anche se lo preferisco in Chiamami col tuo nome, mentre qui a mio parere viene un po' oscurato dalla bravissima Taylor Russell. Ci sono anche alcuni comprimari bravissimi, tra cui volti noti come David Gordon Green e Jessica Harper. L'essenza del film secondo me sta tutta in una frase che il padre registra a Meren prima di abbandonarla: "Non ho mai pensato che cosa sei, ma chi sei." Il finale l'ho trovato cattivissimo, più del previsto. Trovo che Guadagnino sia molto coraggioso, certo sappiamo che lui ama i film ambientati nel passato e già con Suspiria aveva destrutturato l'horror. Qui però trovo che sia stato particolarmente coraggioso a girare un film del genere che non è di genere, perché abbiamo il road movie, l'horror con cannibali e la love story, con molti riferimenti al cinema degli anni '70, '80 e '90. 

Bones and all è tutto questo: la scoperta di sé attraverso il viaggio, i mostri che sono quelli che tuttavia maggiormente si interessano alla vita e alla morte. Chiudo con una curiosità: Armie Hammer, protagonista di Chiamami col tuo nome insieme a Chalamet, è stato accusato tra le altre cose proprio di cannibalismo.

(...)
Aggiungo solo un paio di cose, una su Sully che si arrabbia con Meren per essere stato abbandonato dopo aver condiviso con lei un momento molto intimo; quanto alla domanda se meritano comunque di vivere, è sintomatico il momento dell'incontro con un duo di cannibali dei quali uno lo è per scelta e non per natura; infine, per quanto riguarda l'accusa di scarsa empatia, bisogna sempre partire dal presupposto che si tratta di una storia dalla forte componente fantasy e secondo me quando c'è un elemento fantastico tanto importante le accuse di mancata empatia diventano fini a se stesse.

La conversazione integrale su YouTube:





Commenti

Post più popolari