Conversazioni di cinema. Shame. Con Marco di Napoli
Quindi Steve McQueen (che dirige e co-sceneggia) decide di iniziare subito a sbatterci in faccia una violenza che è quella del corpo nudo di Fassbender, che oltretutto - a una prima analisi, diciamo così, superficiale - è molto bello.
Quella del corpo nudo è un’immagine che tornerà molto spesso all'interno del film e questo secondo me è un po' uno dei suoi punti nodali. Vediamo molti corpi nudi qui, tra l'altro tutti molto belli, e questa è una delle caratteristiche della pellicola, che però nello stesso tempo è qualcosa che tende a minimizzare un po' il significato profondo del film stesso, più che altro a etichettarlo, a relegarlo nel regno dei film erotico/drammatici senza però capirne il significato profondo, che secondo me invece si capisce fin dall'inizio e poi con un crescendo verso il finale capiamo che il sesso è solo uno degli aspetti esplorati da questa pellicola: insomma, c'è ben altro.
Ecco che quindi il corpo, il nudo, il rapporto con il sesso, che pervadono tutto il film, sono solo delle manifestazioni con cui si presenta il suo messaggio di fondo, che è quello dell'uomo solo; l'uomo che è in balia dell'immensità della metropoli; l'uomo solo davanti al vuoto. Un vuoto che arriva da tutte le parti: il vuoto delle amicizie, perché praticamente l'unica amicizia di quest'uomo è il suo capo, che è anche una persona abbastanza imbarazzante, una classica persona piena di cliché, il classico uomo sposato e di successo che però ci prova con tutte le ragazze che conosce, in modo oltretutto stupido e superficiale, e anche questa sarà una delle scene significative del film.
Ma cerchiamo di andare un attimo con ordine. Ecco, dopo la prima immagine e il primo pensiero che ho avuto guardando il film - rivedendolo anche di recente per la conversazione di oggi - cioè questa violenza del corpo nudo di Brandon, capiamo che siamo a New York; lui prende la metro e qui inizia a fissare una ragazza che è una perfetta sconosciuta, molto bella (perché appunto uno dei tratti distintivi che ho notato è che alla fine tutte le frequentazioni, per quanto siano quasi tutte a pagamento, hanno un coefficiente di bellezza estetica elevato).
Quindi Brandon inizia a fissare questa ragazza assolutamente sconosciuta in metro e lei pian piano ricambia lo sguardo e inizia anche a eccitarsi, lo capiamo da come si torce le mani; però si sente in colpa, perché poi da un'inquadratura sulla sua mano vediamo quello che potrebbe essere un anello di fidanzamento o una fede. Capiamo che lei si sente in colpa e quindi rinsavisce da questo che potremmo chiamare non un colpo di fulmine ma un colpo di attrazione fatale improvvisa; lui addirittura la segue alla fermata della metro, ma lei scompare nel nulla.
Quindi capiamo fin dall'inizio di che problema si tratta: lui praticamente - e lo vediamo più volte nel corso del film - è completamente assuefatto dal sesso, quindi ha riviste pornografiche, oggetti, webcam pornografica a pagamento, prostitute e ovviamente andando avanti le cose ci chiediamo: ma come? Brandon è un uomo tutto sommato di successo - perché lavora in un ufficio e insomma, si vede che ha un buon lavoro - ed è ovviamente molto bello, ha anche dei modi che non farebbero pensare a una dipendenza così forte dalla pornografia e dal sesso; eppure nel corso del film capiamo che a lui assolutamente non interessano le relazioni e lo capiamo anche dalla reazione che ha quando torna a casa e trova sua sorella - Carey Mulligan - nella doccia.
Ecco, anche qui un'altra scena di nudo: immediatamente capiamo che c'è un rapporto molto stretto tra fratello e sorella, perché si presentano più volte nudi uno di fronte all'altra; anche questa è una delle cose mi ha colpito nel film, quando lui si trova la sorella nella doccia a casa rimane davvero molto scosso. Lui, lo capiamo, non la vuole la sorella a casa sua: non la vuole in mezzo ai piedi. Capiamo anche che probabilmente era la sorella che lo chiamava di continuo al telefono e lui non rispondeva; mentre magari a una prima ipotesi potevamo pensare che fosse un’innamorata respinta, invece con ogni probabilità era sua sorella che tentava inutilmente di avere una conversazione con lui.
Brandon è talmente preso da questo mondo del sesso a pagamento e della pornografia da mettere a repentaglio anche il proprio lavoro, perché tra l'altro gli requisiscono il pc per un virus e ovviamente ci trovano un sacco di cose pornografiche, tanto che il capo gli dice: “deve essere il tuo stagista che guarda tutte queste porcherie”, con dovizia di dettagli sulle specialità in tal senso.
Brandon è completamente votato al sesso, tanto che si masturba in continuazione: sotto la doccia, al lavoro. Chiama di continuo prostitute. E poi addirittura vediamo che durante una serata il suo capo - il suo capo che ci prova con tutte le donne viventi - cerca di conquistare una ragazza in un locale ma lei nisba, proprio non c'è verso; invece il nostro protagonista anche solo con uno sguardo praticamente la conquista, tanto che poi all'uscita del locale mentre il suo capo va in bianco lui ha un rapporto decisamente molto occasionale con questa ragazza che è anche lei una perfetta sconosciuta, di nuovo incontrata per caso.
Quando poi Brandon trova Sissy, la sorella, sotto la doccia, lo vediamo davvero molto scosso. Ecco, una cosa che rende particolarmente prezioso questo film è che noi in realtà non riusciamo a capire che cosa abbia portato alla distruzione psicologica di questi due fratelli; perché lui abbiamo capito che è dipendente dal sesso - e non solo, perché poi vediamo che fa anche uso di droghe - e incapace di relazioni; la sorella invece scopriamo che è una persona molto fragile, che non riesce a essere costante, a impegnarsi e capiamo che probabilmente ha lavori spesso saltuari; e capiamo anche da una conversazione con il suo fidanzato che molto probabilmente ha anche relazioni che tendono a non essere durature, e scopriamo che evidentemente ha provato già a suicidarsi, perché ci sono delle tracce, delle cicatrici sulle sue braccia.
E il fratello proprio non la vuole. Noi non sappiamo perché non la voglia; scopriamo da quello che si dicono che lui le rimprovera di non avere un lavoro, una casa, che non è una persona solida e tra virgolette rispettabile come lui; e lei allora gli dice una frase che praticamente rispecchia tutto il contenuto di fondo di questo film: “E tu cosa dovresti dire? A te non ti ama nessuno, tu hai solo il tuo capo che tra l'altro è un pervertito.” Allora lui di nuovo, ovviamente toccato nel vivo, le risponde con cattiveria: “Tu devi solo stare zitta, perché il mio capo te lo sei anche fatta.”
Questa è un'altra delle scene clou del film: c'è un locale dove Sissy va a cantare, e il fratello si commuove tantissimo durante la sua versione davvero molto straziante di New York New York - e tra l'altro ho letto che il regista stesso aveva deciso di non far vedere prima questa scena a Fassbender, infatti la reazione emotiva che vediamo è davvero sincera - e durante questa stasera il suo capo riesce a portarsi a letto Sissy, quindi un insieme di cliché - l'uomo che vive solo per correre dietro a tutte le ragazze che vede, privo di qualunque interiorità, privo di qualunque particolarità, privo di qualunque interesse - riesce a conquistare questa ragazza molto fragile.
Vediamo quindi due fragilità che si scontrano. Da una parte c'è la fragilità di un uomo che non riesce ad avere relazioni durature e quando ha un appuntamento "normale" con una ragazza del suo ufficio dice candidamente che lui non ha avuto relazioni più lunghe di 4 mesi e non capisce perché la gente si debba sposare e avere relazioni lunghe, e c'è anche qui una conversazione molto importante: “Basta vedere qui al ristorante dove tanti non si parlano neanche” e lei ribatte: “Forse perché a un certo punto non hanno più bisogno di parlare”, al che lui chiude con un: “Probabilmente è solo perché si annoiano.”
Insomma lui ha questa visione talmente terrificante delle relazioni e del resto appunto lo capiamo benissimo anche guardando la relazione con sua sorella, tanto che addirittura Brandon non riesce ad avere neanche un rapporto sessuale normale con questa ragazza che inizia a frequentare: riesce ad avere rapporti solo con prostitute o comunque occasionali. Alla fine vediamo anche che va in una dark room, quindi entriamo proprio nel campo dell'autodistruzione vera e propria.
Verso il finale, quando dopo questo terribile confronto tra i due fratelli lei poi cerca di chiamarlo inutilmente, mentre lui passa una notte davvero piena di eccessi tra rapporti con prostitute, dark room e quant'altro, e la sorella lo chiama, lui non risponde. Poi, una volta che Brandon sente i messaggi di Sissy in segreteria, corre a casa e trova quello che potevamo aspettarci da tutti i segnali che avevamo avuto - le cicatrici sulle braccia eccetera - e qui capiamo il grande amore che lega i due fratelli.
Però appunto non ci viene spiegato perché le loro vite sono così traumatiche, perché non riescono ad avere relazioni normali: viene solo spiegato che vengono dal New Jersey, che lui è di origine irlandese e che assolutamente non vogliono tornare nel posto da cui provengono, non vogliono avere contatti con le loro radici. Infatti una delle frasi che più spesso viene citata di questo film è una che Sissy gli dice quando prova a chiamarlo e lui non risponde: “Non siamo delle brutte persone, veniamo solo un brutto posto.” Però appunto questo è uno dei grandi misteri del film: chissà che cosa hanno passato per stare così male.
C'è un'immagine in particolare di lui al porto, come sempre dopo aver corso per isolati in questa città dove si vedono solo saracinesche enormi, isolati vuoti, incroci vuoti, persone che vivono insieme - perché è una metropoli anche molto affollata, molto abitata - ma che in realtà non si conoscono, non si capiscono e non si parlano; è veramente un senso di vuoto, di incomunicabilità incredibile e l’immagine di lui che finalmente si mette a piangere, finalmente si libera di tutto lo sconforto dopo la tragedia scampata di sua sorella è veramente degna di un dipinto: è davvero un'immagine fortissima, quella di lui al porto sdraiato per terra.
(...)
Sicuramente il vuoto è il vero protagonista di questo film, come hai detto tu il vuoto interiore del protagonista si rispecchia appunto nell'immensità di questa metropoli che alle vetrate che tu hai ricordato e che avevo dimenticato di citare - queste vetrate attraverso le quali lui spia e dietro le quali lui fa le sue performance, queste vetrate che ci danno una vista da una parte meravigliosa ma dall'altra ci rendiamo conto che le strade sono deserte, sono immense per chi non riesce a trovare il suo posto nel mondo.
Ecco io vedo che questo film è la storia dell'essere umano che si trova smarrito in un mondo che non riconosce: un mondo che, come raccontavi tu molto bene, ti spinge fuori. Non è un mondo a cui interessa che tu sia caratterizzato, che tu abbia una personalità, che tu abbia dei sentimenti: come l’hai definito tu molto bene, è un mondo prestazionale; interessa solo lavorare, avere la casa, avere quella parvenza di vita sociale che ci identifica come normali - le uniche uscite di Brandon sono in ambito lavorativo e il suo unico amico è il suo capo - quindi tutto si riconduce a una marchetta… è tutto un timbrare il cartellino, un assommare prestazione su prestazione. Anche la corsa: abbiamo detto che lui corre tantissimo... Ciò che importa è misurarsi, però mai con quello che è il sentimento.
Questa è la trascrizione del mio intervento, per l'intera conversazione guardate il filmato. P. S. Avevo già scritto brevemente del film insieme a Le particelle elementari, qui.
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