L'alba dei morti viventi di Snyder e la figura dello zombi
Partiamo subito parlando del regista, Zack Snyder: con questo film d'esordio ha fatto il botto, non aveva ancora 30 anni* (*in realtà ne aveva 38, ricordavo male!) e ha guadagnato 100 milioni di dollari. Ecco, Snyder è il classico regista che si ama o si odia. Personalmente non ho apprezzato 300 mentre mi è piaciuto molto Watchmen, pur non essendo una fan sfegatata dei film tratti dai fumetti; mentre dei titoli successivi ho visto solo Sucker Punch che ho trovato inguardabile.
Tornando al nostro remake, abbiamo un gruppo di sopravvissuti che si rifugia (di nuovo) in un centro commerciale; e sì, anche in questo caso qualcuno ascolta dei discorsi alla TV. Memorabile a questo proposito il predicatore che afferma che gli zombie sono la conseguenza di una vita peccaminosa, personaggio interpretato da Ken Foree che era l'attore di Zombi.
In un cameo del film di Snyder vediamo Tom Savini che oltre a essere uno dei più grandi truccatori del cinema horror (sono suoi i trucchi di Venerdì 13, di Maniac, di The Burning che secondo me è uno slasher molto migliore di Venerdì 13) è stato un grande collaboratore di George Romero fin dai tempi di Wampyr e poi appunto di Zombi; inoltre Savini ha girato il remake de La notte dei morti viventi e mi è piaciuto molto vederlo in questo cameo.
Tornando a Snyder, vediamo che nel remake ci sono parecchie differenze, come già notato da Marco, rispetto all'originale. Innanzitutto il secondo gruppo di sopravvissuti che raggiunge il centro commerciale non è ostile come capitava con i motociclisti nello Zombi di Romero: questi vogliono integrarsi; anche le persone che sembrano più restie all'integrazione non sfoggiano particolari atti di cattiveria gratuita come capita in questi casi: sono un po' egoisti, come il proprietario della barca presso la quale dovrebbero rifugiarsi tutti, però non c'è la figura del classico cattivo in quanto tale, ma si tratta più che altro di atti di sopravvivenza. Anzi, anche il capo dei sorveglianti inizialmente ostile si dimostra in seguito altruista e affidabile.
Secondo me alcuni dettagli del remake di Snyder sono stati influenzati da 28 giorni dopo: gli zombie che si muovono molto velocemente; e la scena nel sotterraneo ricorda molto quella nel sottopasso del film di Danny Boyle. Per quanto riguarda invece il finale sull’isola, mi ricorda Zombi 2 di Lucio Fulci.
Lo stesso Romero nei suoi film successivi prende spunto da Snyder: sia ne La terra dei morti viventi che è di un anno successivo a questo remake, dove ci sono anche lì dei mezzi corazzati che si fanno strada in mezzo alle orde di zombie; e poi l'ultimo film di Romero, Survival of the Dead - L'isola dei sopravvissuti si svolge proprio su un'isola.
Tornando al film di Snyder, ne ho apprezzato molto la sceneggiatura di James Gunn che adoro fin dai tempi di Tromeo and Juliet; mentre alcune soluzioni come il parto le avrei evitate, però lo trovo complessivamente un film dalla buona tensione che secondo me rientra nella categoria degli action zombie movie.
Quindi quelli di Snyder sono zombie a rapida trasformazione e velocissimi; non sono particolarmente intelligenti come alcuni degli zombie di Romero, ad esempio ne Il giorno degli zombi c’era Bub che veniva addomesticato e in seguito ne La terra dei morti viventi Romero identifica una specie di leader degli zombie che guida la massa. Del resto anche ne Il ritorno dei morti viventi di Dan O’Bannon, che era dell' 85 (forse il primo film divertente a tema zombie?) questi erano intelligenti, parlavano e correvano.
Della storia dello zombi classico ha già parlato Marco. A me piace ricordare Wes Craven, che è stato un altro grandissimo regista che amo alla follia, che ha riportato al cinema lo zombi classico, quello della tradizione Voodoo; lo ha fatto negli anni ‘80 con Il serpente e l’arcobaleno, un film che secondo me è straordinario e se ne parla sempre troppo poco. Mentre Romero, per il suo film d’esordio La notte dei morti viventi che secondo me ha cambiato la storia del cinema in generale e non solo quella dell'horror (e che meriterebbe tutta una serata a parte), a sua volta si era ispirato al romanzo Io sono leggenda di Richard Matheson che era anche diventato film con L’ultimo uomo della terra con il grandissimo Vincent Price; e poi ovviamente l'estetica del primo Romero richiama quella di Carnival of Souls del ‘62.
Romero ha dedicato praticamente tutta la sua vita agli zombie. In realtà ha provato anche a fare altri film ma per problemi di produzione non ha avuto particolare fortuna; però viene ricordato come il padre degli zombie e si è scritto tantissimo sulla sua iniziale trilogia degli zombie come nuova società e sul messaggio della lotta al consumismo, tutte cose che ha già detto Marco.
(...) Un paio di altre considerazioni. Intanto sulla enorme influenza che la figura dello zombi ha avuto sul cinema horror e non solo. Ci sono tantissime pellicole che ad esempio mostrano questi infetti che non sappiamo se sono esattamente zombie o come definirli: mi vengono in mente 28 giorni dopo e Rec, che sicuramente è stato ispirato a sua volta da 28 giorni dopo. Ma prima ancora ci sono stati altri film anticipatori di questo genere al limite, e a tale proposito mi viene in mente un altro film di Romero che è La città verrà distrutta all'alba del 1973, uno dei suoi film minori (ne avevo parlato qui) secondo me molto interessante, perché tratta di un virus che fa impazzire la gente e c'è anche una forte componente antimilitarista che si ritroverà poi anche ne Il giorno degli zombi del 1985 che è il suo terzo capitolo della trilogia iniziale dei morti viventi. Comunque nella filmografia di Romero dedicata agli zombie anche i suoi morti viventi cambiano: non in tutti i film c'è lo stesso tipo di zombi, anzi questo diventa più intelligente col passare del tempo. Romero nello zombi non vedeva il male ma una nuova società che avanzava e si sostituiva a quella esistente.
(...) Per concludere con un sorriso, visto che siamo in vena di citazioni consiglio L'alba dei morti dementi. Anche lì c'è la ricerca di un posto sicuro che questa volta non è il centro commerciale ma il pub: davvero fantastico.
Qui la chiacchierata per intero:
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