The Meyerowitz Stories, di Noah Baumbach. Conversazione con Marco e Barbara

Premetto che non ho visto tutti i film di Noah Baumbach (avevo scritto qui di un'altra produzione Netflix, Storia di un matrimonio). Ne ho visti alcuni, e certi mi sono piaciuti più di altri; mi sono resa conto che tende a ripetere un pochino non dico le stesse trame - perché in realtà le storie non sono le stesse - però la preponderanza dell'elemento autobiografico e la presenza di alcune tematiche o dinamiche comunque sempre di famiglie molto disfunzionali, sotto certi aspetti, tendono un po' a ripetersi. Anch'io non ho potuto fare a meno di notare che ci sono moltissimi degli aspetti e dei dettagli che normalmente abbiamo visto nei film di Woody Allen e, come citava Barbara, Wes Anderson. A tale proposito ricordo che Anderson è un grande amico e collaboratore di Baumbach, quindi ci sta anche questo apparentamento.

A me The Meyerowitz Stories è piaciuto abbastanza; non lo considero un capolavoro però si lascia vedere, soprattutto per la grandezza del cast veramente molto azzeccato. C'è Dustin Hoffman che non ha bisogno di presentazioni; poi Adam Sandler di nuovo in un ruolo un po' più sfaccettato rispetto ai suoi soliti personaggi più smaccatamente comico-demenziali; e Ben Stiller che ci aveva già abituato ad alcune rappresentazioni un po' sfumate, anche con lo stesso Baumbach - e insieme devo dire che lavorano molto bene - anche se voglio spezzare una lancia a favore della sorella dei due, che è il personaggio più sfuggente ed è interpretata da Elizabeth Marvel: è un po' meno gigiona rispetto a quelli che nel film sono il fratello e il fratellastro e secondo me è una grande interprete perché ha un ruolo per nulla facile, in un film dove ci sono tanti egocentrismi soprattutto maschili. Il patriarca non è infatti il solo a essere egocentrico, ma anche le invidie reciproche tra i fratelli Danny e Matthew tengono il faro puntato su queste tensioni e nevrosi più applicate al maschile che al femminile. 

Le parti femminili in questo film mi piacciono perché spezzano un po' quello che è il mood principale. Oltre a Jean, la sorella di Danny e Matthew, mi ha colpito molto la figura della figlia di Danny, Eliza (Grace Van Patten) che decide di diventare una cineasta e si cimenta con corti erotici demenziali che mi hanno fatto tanto ridere, e che dimostra di avere una sua personalità rispetto al resto della famiglia: non che gli altri non ce l'abbiano, però rispetto a loro ha dalla sua la giovane età e quindi risulta quella con l'atteggiamento più sano, più aperto, più desideroso di intraprendere i suoi progetti e le sue iniziative senza sentire troppo il peso del giudizio della famiglia; perché più volte le viene rinfacciato di non voler seguire le orme del nonno che è un grande scultore. 

Del resto neanche Matthew le ha seguite, perché lui è stato quello che ha scelto la finanza, quello che con l'arte a differenza del resto della famiglia non ha nulla a che fare: perché poi abbiamo Danny che strimpella il piano e anche l'altra sorella Jean ha a che fare con la stampa, quindi il loro lato artistico ce l'hanno. 

E poi c'è un'altra donna interessante, l'ultima moglie del nostro patriarca Harold, interpretata da Emma Thompson che è veramente bravissima, mi ha fatto morire dalle risate; donna anche lei molto egocentrica che tende ad amare forse più la bottiglia di chi le sta intorno, sa bene come farsi i fatti suoi e alla fine quando il film prende una piega amara accade la scena che forse mi ha colpito di più, e cioè l'incredibile ipocrisia che diventa davvero surreale, anche comica nel suo essere chiaramente drammatica nella realtà di una situazione simile: cioè l'atteggiamento dei medici che davanti a una situazione drammatica di ricovero, propongono delle frasette per riconciliarsi con il malato - e lei gioca molto sul diritto alla riservatezza del marito.

Davvero un tocco di genialità per sottolineare quella che a mio parere è una delle grandi critiche che il regista - anche autore - vuole rivolgere alla società: oltre alla solita famiglia disfunzionale e la critica a un certo ambiente "bene" di artisti altolocati di New York, c'è anche questa interessante stoccata a certi medici con zero empatia ma che dimostrano di aver studiato le frasette di circostanza negli ultimi corsi di aggiornamento. (Queste frasette le ritroveremo in un'altra scena che non voglio svelare.) 

Ultima cosa prima di lasciare la parola a Marco. Questo film ci interroga su una questione fondamentale: ma questo patriarca sarà stato davvero un genio incompreso oppure in realtà tutta la sua insoddisfazione, le critiche che rivolge ai figli perché non hanno fatto come lui, non sono geniali come lui, il suo egocentrismo e i suoi atteggiamenti più assurdi - quando si mette a correre... ci sono delle scene abbastanza comiche in tal senso - nascondono in realtà il terrore di essere mediocre, di non essere così geniali come si pensa o come si vorrebbe? 

(...)

Aggiungo una riflessione riguardante il patriarca: Harold è una persona molto difficile, sicuramente molto centrata su di sé, tende sempre a pensare a quello che non gli è stato tributato, ai figli che non hanno seguito le sue orme come avrebbe voluto, a quello che lui avrebbe potuto fare eccetera. Da un certo punto di vista però capiamo che Baumbach in realtà vuole tutto sommato bene a questo personaggio, perché - sono parole dello stesso regista - lo vede "come un sofferente che non sa esprimere il suo disagio". Ciò è abbastanza evidente nel film: capiamo tutti i suoi difetti, è ingombrante, appunto sembra il punto di riferimento per tutta la famiglia; ma è vero che anche se tendono tutti a urlarsi delle cose in faccia, comunque si vogliono bene e questa è un'altra delle grandi verità del film. Non si può dire che siano uniti però c'è qualcosa che comunque li tiene insieme pur separati: mi viene in mente la frase di una vecchia canzone che diceva "uniti come due satelliti", in qualche modo secondo me c'è un sentimento che lega tutti questi personaggi anche se molto diversi tra loro e conflittuali.

Una precisazione sul titolo: quello originale specifica che sono "storie nuove e selezionate" quindi chissà quante altre cose si potrebbero rinfacciare se il film durasse il doppio del tempo!

Come sempre, la conversazione integrale è qui:


Commenti

Post più popolari